Conosci le aree archeologiche della Basilicata? Oggi partiamo alla scoperta del Museo di Grumentum, delle rovine della Magna Grecia e scopriremo il culto della dea Mefite a Vaglio.
Leggi gli articoli di oggi:
- Aree archeologiche dell’entroterra lucano alla scoperta di un patrimonio artistico millenario
- Il sito archeologico di Grumentum
- Domenico Ridola, medico e politico con la passione dell’archeologia
- Dinu Adamnesteanu, il tessitore della rete dei musei lucani
- L’eredità decadente delle ville romane di Oppido Lucano
- Un viaggio nella Magna Grecia
- Il santuario della dea Mefitis
Frammenti di storia tra ciuffi d’erba e palizzate di cielo, impronte di passaggi di popolazioni dimenticate impresse nella pietra; echi di antiche lingue nel vento: questa è la Basilicata, terra ricca di siti archeologici. Un enorme patrimonio che riflette la storia millenaria della regione.
Oggi partiamo alla ricerca delle aree più affascinanti della Lucania in cui si mescolano, in una sinfonia di memorie e rovine, testimonianze fondamentali della complessità delle civiltà che si sono avvicendate sul territorio.
Passeggiare contemplando le vestigia dell’antico passato è un’esperienze arricchente e avvincente che non possiamo non amare.
Partiamo, in questo viaggio alla scoperta del passato della Basilicata, dai siti dell’entroterra come l’area archeologica di Venosa.
Nata come colonia romana, la città di Orazio ebbe un notevole sviluppo economico grazie alla via Appia. Gli elementi più interessanti sono le terme e l’anfiteatro, oltre ai resti di domus private con i pavimenti musivi. Le terme comprendono vari ambienti: lo spogliatoio, il frigidarium, la sauna e i locali per i bagni caldi. L’anfiteatro, di forma ellittica, è costituito da gradinate disposte su tre livelli, che potevano accogliere circa diecimila spettatori. Continua a leggere qui.
Tepidarium di Grumentum – Credit: museoaltavaldagri.beniculturali.it
Proseguiamo il nostro viaggio tra i siti d’importanza archeologica in Basilicata giungendo a Grumentum, che sorge non lontano dalle sponde del Lago di Pietra del Pertusillo.
Oggi le rovine si affacciano con garbo muto sul verde immacolato delle piante che sbocciano lungo il percorso, ma c’è stato un tempo in cui le strade lastricate erano piene di viandanti e le terme lussuose ospitavano molte persone, tra templi in cui pregare i propri dei e un anfiteatro in muratura di forma ellittica in cui si assisteva ai giochi dei gladiatori.
Grumentum era un importante snodo carovaniero e militare nonché crocevia tra la via Herculia e altre strade consiliari, ed era una delle principali città romane della Lucania. Fu teatro di alcune battaglie durante le guerre puniche e la guerra sociale e persino Annibale l’attraversò. Continua a scoprire questo sito cliccando qui.
A pochi chilometri da Matera, invece, più precisamente nel territorio di Metaponto, sorge il santuario greco intitolato alla Dea Hera.Spostandoci sulla costa jonica lucana, famosa per le spiagge basse e sabbiose, le colonne di Hera ci aspettano.
Svettano contro il cielo che le ha viste modificarsi nel tempo e persino sgretolarsi in qualche punto ma restando ancora fiere ed erette, con la testarda tenacia delle più belle rovine millenarie.
Qui, i Greci si stabilirono e diedero vita a importanti scambi commerciali e scuole filosofiche come quella, magnifica, di Pitagora.
Poco oltre Metapontum c’è anche Siris-Herakleia. Ovunque in questa vasta area ci sono tracce della cultura achea senza tempo. Continua a leggere qui.
Infine, raccogliamo le energie per sentire il respiro dell’antica Mea Mefite, a Vaglio, in località Rossano nel luogo in cui sorgeva il suo santuario federale.
Questa divinità, sintesi perfetta tra la bella Afrodite, la materna Demetra e la terrificante Persefone, era la più importante per le popolazioni in lingua osca. Nel suo tempio convergevano i Lucani da ogni dove per pregare, fare offerte, sviluppare i propri affari oppure per prendere accordi politici e militari.
Tutto avveniva sotto gli occhi vigili e intensi della statua della dea delle acque, femminile e complessa: governava l’elemento acquatico, in qualunque forma : salmastro, lacustre e persino putrido o stagnante. Molto affascinante.