Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a Barile
Barile è un luogo davvero unico. Famoso per il vino e per l’olio, è uno dei paesi lucani di origini arbëreshe (greco-albanese) e ancora oggi conserva lingua, tradizioni e culti religiosi lasciati in eredità dalle colonie albanesi che si trasferirono a Barile nel 1477.
1. Visitare lo Sheshë, il Parco Urbano delle Cantine di Barile
Il paese di Barile è noto per la sua produzione del vino Aglianico del Vulture, e per il suo modo di conservazione davvero particolare. Si tratta dello sheshë, un sistema di grotte di tufo scavate nel cuore di un massiccio collinare e adibite a depositi per la custodia del vino. Il complesso si chiama Parco Urbano delle Cantine, ed è un vero e proprio spettacolo. Ispirato dalla particolarità dello sheshë, Pier Paolo Pasolini ambientò proprio qui il suo film del 1964 Il Vangelo Secondo Matteo.
2. Scoprire la cultura del paese arbëreshë nel centro storico
Il centro storico di Barile conserva ancora molte testimonianze delle tradizioni arbëreshë, ed è bello passeggiare tra archi, piazze, portali e stradine lastricate che raccontano l’antica tradizione albanese. Un giro in centro è d’obbligo anche per scoprire i palazzi storici e le architetture religiose che compongono il paese. E se durante il percorso sentite parlare un dialetto che vi suona strano, è perché a Barile ancora si parla un particolare miscuglio di lucano e albanese.
3. Partecipare al festival Cantinando Wine & art
Se vi appassiona l’enogastronomia, fate in modo di trovavrvi a Barile a metà agosto, periodo in cui va in scena Cantinando Wine & art. Si tratta di una manifestazione che ha come protagonista il celebre vino rosso locale, l’Aglianico del Vulture, per l’occasione associato a varie forme d’arte quali musica, pittura, cinema e scultura. Tra spettacoli e degustazioni, è possibile assaggiare altri prodotti tipici di Barile. Un’occasione imperdibile per conoscere la tradizione culinaria del borgo.
4. Scattare una foto con la Fontana dello Steccato
Per una foto originale recatevi in piazza Garibaldi, la principale del paese: qui si trova la Fontana dello Steccato, un particolare monumento realizzato nel 1713 su commissione di un nobile albanese. È formata da quattro pilastri, arricchita da uno stemma della patrona di Barile, la Madonna di Costantinopoli, e decorata con particolari figure apotropaiche in stile barocco che, secondo la leggenda, tengono lontano il paese da influssi magici negativi.
5. Passeggiare nella natura del Vulture Melfese
Barile è immerso nel cuore del Vulture Melfese, un’area naturale suggestiva ricca di boschi, laghi, sorgenti, torrenti e campi coltivati nati dall’ormai spento vulcano, il Monte Vulture. Il borgo è una base ideale per esplorare questa preziosa area del territorio lucano, grazie a una fitta rete di sentieri percorribili a piedi o in mountain bike. Inoltre si possono organizzare visite guidate nelle aziende agricole che coltivano vigneti e uliveti da cui derivano l’Aglianico del Vulture e il pregiato olio Ogliarola del Vulture.
6. Conoscere i segreti dell’Aglianico del Vulture alla cantina Paternoster
Tra le molte cantine presenti sul territorio di Barile, la cantina Paternoster è una delle più apprezzate per la produzione, fra gli altri, del celebre Aglianico del Vulture. Se volete assaggiarlo, acquistarlo o scoprirne tutti i segreti, partecipate a uno dei loro wine tour, che comprende la visita ai vigneti, alla cantina storica del Barone e all’attuale cantina. Ogni visita si conclude con la degustazione di 3 vini, tra cui il Paternoster Don Anselmo Aglianico del Vulture DOC.
7. Soggiornare al Grand Hotel Garden
Barile è circondato da una natura splendida, e non c’è modo migliore di goderla che alloggiare al Grand Hotel Garden. Si trova poco distante dal borgo – raggiungibile anche a piedi con una passeggiata di 20 minuti – ed è un vero tempio del relax grazie alla presenza di una magnifica spa. Circondato da ulivi, il Grand Hotel Garden unisce il fascino della tradizione a un look moderno, coccolando i suoi ospiti ai quali mette a disposizione campo da tennis, piscina scoperta, vasca idromassaggio e una raffinata galleria d’arte, location perfetta per cene speciali.
8. Assaggiare un piatto Tumact Me Tulez
Il piatto in assoluto più rappresentativo di Barile è il Tumact me Tulez, come suggerisce il nome una pietanza che arriva dal retaggio arberëshë. Si tratta di un gustoso piatto della cucina povera, a base di tagliatelle caserecce condite con mollica di pane croccante e sugo alle noci. Un primo diventato ormai un simbolo locale, tanto da avere un evento dedicato: è la Sagra Tumact Me Tulez, percorso enogastronomico organizzato il primo weekend di ottobre ricco anche di eventi artistici mirati a far conoscere le tipicità di Barile.
9. Gustare gli altri prodotti tipici da Al Boschetto
Non solo Tumact me Tulez: la cucina di Barile è ricca e saporita grazie a prodotti eccellenti e genuini. Li potete scoprire tutti nella trattoria Al Boschetto, un locale accogliente a conduzione familiare con un menù interamente incentrato sui piatti della tradizione. Frequentato molto anche dai locali, il ristorante propone vere e proprie delizie come paste caserecce e selvaggina, insaccati tipici di Barile e i suoi celebri funghi, oltre all’eccellente olio locale e all’immancabile Aglianico del Vulture.
10. Assistere ai Falò di San Giuseppe
Il 19 marzo prende vita, da più di 100 anni, la tradizione dei Falò di San Giuseppe. Si tratta di un’antica celebrazione contadina per cui, nel giorno della festa del Papà, si accendono grandi fuochi per bruciare i rami e le fascine di fine inverno. I falò vengono accesi da sempre come simbolo di buon auspicio, per segnare la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera e portano i cittadini a battersi in una singolare gara a chi realizza il fuoco più bello. Un rituale antico e suggestivo, da non perdere.