Strade lastricate piene di viandanti, terme lussuose in cui ritrovarsi, un anfiteatro in muratura di forma ellittica in cui assistere ai giochi dei gladiatori, un foro e, infine, templi dove pregare i propri dei.
Grumentum, importante snodo carovaniero e militare nonché crocevia tra la via Herculia e altre strade consiliari, era una delle principali città romane della Lucania. Raggiante, nello scenario naturale dei boschi del Parco nazionale dell’Appennino lucano Val d’Agri Lagonegrese, e traboccante d’acqua, grazie alla sua posizione strategica tra i fiumi Agri e Sciaura, fu teatro di battaglie durante le guerre puniche e la guerra sociale: persino Annibale l’attraversò.
I primi insediamenti umani in quest’area si fanno risalire al VI sec. a.C. anche se la fondazione vera e propria di Grumentum è datata intorno III sec. a.C., durante le guerre sannitiche, quando i romani costruivano avamposti fortificati in posizione strategica. Contemporaneamente, poi, nasceva anche la vicina Venusia.
Grumentum fu, come si è detto, un importante polo commerciale e militare ma non resistette a lungo alla furia delle popolazioni saracene che, a più riprese nell’Alto Medioevo, la distrussero e la saccheggiarono. Esasperati dalle continue incursioni e dal decadimento dell’abitato, i suoi abitanti si spostarono altrove e la città fu abbandonata.
Oggi, il sito archeologico di Grumentum è alla base della collina su cui sorge la moderna Grumento Nova, a poca distanza dalla diga del Pertusillo, e offre oltre un chilometro di immersione nella vita dei cittadini romani di 2000 anni fa.
La maglia urbana ortogonale dell’antica città è ancora in parte visibile e si distende davanti ai nostri occhi senza particolare sforzo.
Passeggiando alla scoperta del passato di questo luogo, è facile immaginare la cinta muraria che avvolgeva Grumentum, proteggendola, in cui si aprivano sei porte o i colori delle eleganti domus patrizie, costruite sul modello di quella che oggi è la “Casa dei mosaici”, che si trova nei pressi del teatro di epoca augustea. Di questa ricca casa romana sono ancora visibili i pavimenti a mosaico del IV sec.
Suddivisa in tre terrazze, è però soprattutto nella parte centrale che l’antica Grumentum ci prende il cuore: qui, erano ubicati il foro con il Capitolium- il tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva – le terme, i luoghi di culto e l’anfiteatro, un edificio da spettacolo del II sec. a.C., che è – ad oggi – uno dei più antichi in muratura mai trovati.
Nuovi scavi stanno lentamente riportando alla luce altre meraviglie. È emozionante.
Tutto qui e nel vicino Museo Archeologico nazionale dell’Alta Val d’Agri che raccoglie i reperti di quest’ampia zona archeologica, ci rannoda alla nostra storia attraverso ombre che in questi spazi sembrano prendere vita diventando nuovamente vere e presenti quanto noi.