Ecco il collage di articoli di oggi:
- 10 cose da fare a vedere a Colobraro
- Le leggende del Ponte della Vecchia
- Affascini, Monachicci e masciare: viaggio nei riti magici della Basilicata
- La Rocca del Cappello
Tra le braci, il fuoco che si dimena nel camino disegna ombre che raccontano molte storie. Le streghe, sedute su vecchie seggiole di legno, fissano l’oscurità evanescente che rimbalza sui muri e sorridono: così, infatti, possono sentire le voci maledette dei demoni.
Oggi, 31 ottobre, è il giorno delle fattucchiere. Ovunque, bambini e bambine si travestono da mostri. Si divertono a fare piccoli scherzi e torneranno a casa con le zucche cave colme di dolci.
Anche noi di Wayglo festeggiamo Halloween e lo facciamo andando nel paese “innominabile”, quello dove le streghe si dice fossero pronte, più che altrove, a lanciare malie e incantesimi a sfortunati passanti.
Conosciamo Colobraro perdendoci tra le sue viuzze strette e in salita. Una passeggiata tra casette in pietra che sembrano osservarci con mille occhi ci porta dalla Cappella di San Rocco fino alla fontana di Piazza Garibaldi e, poi, più su, ai ruderi del castello. Ce ne andiamo via con il presentimento che questo borgo custodisca davvero qualcosa di arcano e di fatato che ci lega alla nostra tradizione antica e contadina più ancestrale.
Ancora stregati dalla magia di Colobraro, ci avventuriamo in un tour “tormentato” tra masciare e affascini che ci porta ad Albano. Qui, la Rocca col cappello ci narra leggende che si perdono nella notte dei tempi, quando queste montagne erano solcate da antichi riti. E tutto ci sembra possibile.
Tra Castelmezzano e Pietrapertosa, invece, diventiamo protagonisti della folle passione di Vito, soggiogato dal filtro d’amore di una fattucchiera seguendo il Cammino delle sette pietre. Procedendo lungo il sentiero, sentiamo chiaramente che questa pozione deve aver incantato anche noi se non riusciamo più ad andar via da questi posti che sentiamo di amare profondamente.
Quando, ecco, i nostri passi sono turbati dal riso di bambino: è del monachicchio! Anche lui è venuto a trovarci, ad Halloween! E come potrebbe, proprio lui, non prendervi parte? Non vogliamo che smetta di ridere e gli lasciamo il suo cappello ben saldo in testa. Ci allontaniamo, scendendo verso la strada Basentana ma non prima di aver lasciato sui nostri passi qualche cioccolatino: siamo certi che lo spirito bambino saprà apprezzarli!
Infine, nei pressi dello svincolo per Campomaggiore, ci fermiamo al Ponte della Vecchia. Una voce gracchiante e lontanissima si perde nel vento: è forse quella della strega a cui potrebbe essere legato il nome di questa infrastruttura medievale. Non riusciamo a cogliere il senso di quelle parole. Si tratta di un incantesimo, ma, ne siamo certi, non è malvagio. Andiamo via senza paura, rivolgendo un gesto di saluto a un’ombra sul ponte. Ciao antica masciara, torneremo presto.