La cover di oggi la dedichiamo alle donne lucane. Vi racconteremo della loro determinazione e della loro forza, attraverso le storie di Rachele Cassano, Giulia Solomita e Teresa Motta e delle loro enormi prove di coraggio.
Leggi gli articoli di oggi:
- Giulia Solomita, prima donna del sud Italia conducente d’autobus
- Teresa Motta, il coraggio della giustizia
- Il Santuario della Dea Mefite, a Vaglio
- Libertà e condivisione: la storia di Rachele Cassano
Wayglo dedica la cover di oggi ad alcune delle donne più iconiche della Basilicata, tutte profondamente diverse fra loro eppure legate dallo stesso spirito di temerarietà, decisione ed idealismo nonché dallo stesso amore per il proprio territorio.
Sono dee, conducenti di autobus ante litteram e coraggiose lottatrici per la giustizia e la libertà che ci raccontano storie delicate e mai urlate ma destinate a cambiare il mondo, avvicinandolo a una dimensione più femminile perché plasmato dalla capacità di guardare agli altri e alla realtà con occhi nuovi, empatici e meravigliati. Andiamo a conoscerle.
L’IMPAGABILE FASCINO DELLA DEA MEFITE
Occhi liquidi e penetranti, alta come solo le dee possono essere, flessuosa, materna, dolcissima, bella e terribile con capelli tanto splendenti da dare l’illusione di essere illuminati dall’interno. Così doveva apparire agli occhi dei devoti Mefite, la più importante divinità lucana dell’antichità, protettrice di tutte le acque e complessa sintesi tra Afrodite, Demetra e Persefone. Era venerata nel santuario federale di Vaglio, in località Braida, dove si concludevano affari, si pregava e si stringevano alleanze. Davanti agli occhi della dea, donna in grado di mutare come l’acqua ma rimanendo sempre se stessa. Scopri di più a questo link.
RACHELE CASSANO E GLI IDEALI DI UGUAGLIANZA E LIBERTA’
A Montalbano Jonico c’è una strada dedicata a Rachele Cassano. Ma chi è questa donna? Nacque nell’anno della Rivoluzione francese e fu ispirata nella sua vita da quegli ideali di libertà e di uguaglianza al punto da dare anima e corpo alla Repubblica partenopea. Un esempio straordinario di combattente che ricorda, in parte, quello di Francesca De Carolis, indomita guerriera a Tito contro il governo dei Borboni.
TERESA MOTTA, IL CORAGGIO DELLA GIUSTIZIA CONTRO LE LEGGI RAZZIALI E IL CONFINO
Teresa Motta è probabilmente uno dei personaggi più amati da chi scrive: riuscì a fare della biblioteca provinciale di Potenza un luogo sicuro per confinati e antifascisti tra il 1940 e il 1944 dando ristoro e pace a quanti non avrebbero potuto neppure avvicinarsi a un libro. Un esempio straordinario di cui si parla anche ne “La storia di Potenza, dalla preistoria ai giorni nostri” di Typimedia editore.
GIULIA SOLOMITA, LA PRIMA AUTISTA DEL MEZZOGIORNO
Infine, c’è Giulia Solomita, la prima donna conducente di autobus nell’Italia del Mezzogiorno del secondo dopoguerra, con la sua tenacia e la sua forza riuscì a sfidare pregiudizi e difficoltà. Qui la sua storia.