“Affascini, monachicchi e masciare”, viaggio nel mondo dei rituali magici della Lucania
Il monachicchio: scherzi e tenerezza dello spirito bambino
Nel parco della Mandarra, leggende e arte nella natura
Sculture e personaggi fantastici, l’arte di Raffaele Pentasuglia
Uno scalpiccio di passi, una risata allegra, un oggetto che avevamo tra le mani e che ora è smarrito. Un cappello rosso fuggito via insieme al suo piccolo proprietario e capelli che si sono arruffati un attimo dopo averli ben pettinati. Piccoli personaggi in creta dallo sguardo sornione e una donna, anziana e vestita di nero, che ci fissa – troppo da vicino – con occhio indagatore.
Sono loro le guide d’eccezione nel viaggio fiabesco che sperimentiamo oggi attraversando le strade della tradizione lucana più secolare, in cui a ogni crocevia potremo trovare una masciara che ci afferra o uno spirito dispettoso che si fa beffe di noi.
Lasciamoli fare, sono l’espressione più autentica del nostro passato e delle nostre più recondite speranze, alla ricerca di un oltre e di un altrove che non è mai parso tanto inafferrabile quanto in questi giorni.
In Basilicata, a volte, nel vento sembra di risentire voci dialettali, appartenute a maghi e fattucchiere di tanto tempo fa. Fanno venire i brividi perché ci danno la misura di ciò che abbiamo bisogno di recuperare: il senso sacro che è nella natura e negli abbracci con gli altri.
Partiamo, presto, per un viaggio tra i rituali della Lucania antica. Andremo a Colobraro e ad Albano di Lucania.
Incontreremo delle streghe ma non avremo alcuna paura stringendo loro le mani in segno di saluto; rideremo insieme al monachicchio, per i suoi scherzi di spirito bambino.
Poi, proveremo a rincorrerlo per afferrargli il cappello fino a Stigliano dove si tramuterà in statua di pietra nel parco della Mandarra, tra arte e leggenda. Infine, a sera, ci ritroveremo masciare e monacelli tra le mani: sono realizzati a Matera nella bottega del maestro Raffaele Pentasuglia e devono essere certamente magici, perché guardandoli, proviamo tutto il benessere che è dato dal sentirsi ancora bambini, intenti a interpretare le carte di una splendida caccia al tesoro.