- Sette stelle lucane, i più amati da cinema e tv
- Covello e l’orgoglio di essere lucano
- Da Vitantonio Lombardo, tempio della cucina lucana
- Castelsaraceno nel Guinnes col ponte tibetano più lungo del mondo
La Basilicata è una regione straordinaria dove è facile trovare tutto ciò che si desidera: paesaggi naturali mozzafiato a metà tra la Foresta nera e il deserto; dialetti sonori e diversi; una sinfonia di colori e di culture che lasciano senza fiato, sospesi tra memorie bizantine, romane, arbereshe ed arabe. Eppure, i lucani sono, in genere, piuttosto schivi, disposti a barattare serenamente il proprio quarto d’ora di celebrità con una vita serena e senza seccatura da viversi placidamente nell’ombra. Eppure, nonostante questo, non possono fare a meno di brillare. Succede, ad esempio, al nuotatore Domenico Acerenza; al maestro presepista Franco Artese o a Ugo Lo Pinto, esperto della luce a un passo dal premio Oscar. Facile, quindi, provare un moto d’orgoglio lucano.
Oggi, lasciamoci andare a un tour nella Basilicata di talenti ed eccellenze, gongolando un po’…
ROCCO PAPALEO E GLI ALTRI, VIAGGIO TRA LE STELLE LUCANE DELLO SPETTACOLO
Quali sono i 7 volti lucani più noti della tv e del cinema? Rocco Papaleo, Dino Paradiso… e poi? Scopritelo nel nostro articolo. Dopo, avremo una gran voglia di vederli all’opera in fiction o film, ridendo per sfumature d’accento che ci appartengono intimamente.
LEONARDO COVIELLO E L’ORGOGLIO DELLE PROPRIE RADICI
“Diventavamo americani vergognandoci di essere italiani”. Queste parole del pedagogo Leonardo Coviello (o Leonard Covello) sono passate alla storia e rappresentano il punto di partenza per il recupero delle proprie radici e, insieme, il superamento della condizione di presunta inferiorità che gli emigranti di ogni tempo e di ogni luogo spesso sono costretti a sperimentare. La figura di questo studioso è cruciale in questo processo. Coviello, infatti, dedicò tutta la sua vita all’integrazione dei figli dei migranti negli Stati Uniti. Mantenendo sempre un fortissimo legame con la sua terra d’origine: la Basilicata.
VITANTONIO LOMBARDO, E LA CUCINA DIVENTA UN’ESPERIENZA MULTISENSORIALE
Un’ostrica Regal su una purea di fave, con cicoria ripassata. Sembrerebbe già un piatto straordinariamente invitante già così ma lo chef stellato Vitantonio Lombardo ama stupire, celebrando l’alta cucina. E, allora, una granita di mela verde colata sopra l’ostrica offre quel guizzo di sapore gourmet in più a cui non è possibile resistere. È solo una delle moltissime prelibatezze che è possibile assaggiare al ristorante di questo chef originario di Savoia di Lucania, ubicato a Matera, su via Madonna delle Virtù, dove c’era una caverna millenaria affacciata sulla Murgia.
ADRENALINA E BELLEZZA SUL PONTE DA GUINNESS
Un ponte da Guinness dei primati in Basilicata: è quello di Castelsaraceno. Quasi 600 metri di lunghezza su uno strapiombo di 80 metri. Un abbraccio tra due parchi in una natura selvaggia, ingentilita dal corso di un torrente placido e sinuoso come il movimento di una serpe nell’erba. Attraversarlo è un’esperienza incredibile, che consente di sentirsi totalmente avvolti dall’abbraccio dei monti.