Conosci i riti arborei della Basilicata? La maggior parte di queste “nozze tra gli alberi” foriere, secondo la tradizione, di prosperità e buoni raccolti avviene a acavallo tra maggio e giugno. Partiamo alla scoperta di queste ritualità antiche e pagane tra Accettura, Rotonda, Castelmezzano e Gorgoglione. Sarà un viaggio nella memoria storica e contadina più atavica. Da non perdere.
Leggi gli articoli di oggi:
- Il maggio di Accettura – Il calendario delle attività
- La sagra dell’abete a Rotonda
- Istantanee dal Maggio di Accettura
- La Lucania dei riti arborei, la fertilità tra sacro e profano
Tra maggio e giugno la natura si accende. Nei boschi, i colori delle foglie sugli alberi sono vividi e intensi. Screziature smeraldo accompagnano ogni nostra passeggiata nel verde, mentre ovunque è un furoreggiare di dardi gialli di ginestre moltiplicate sui declivi, di e bianche stilettate di fiori nel rosseggiare dei papaveri tra i campi.
Non è certo un caso se questo è questo il periodo dell’anno in cui si festeggiano in Basilicata le nozze tra gli alberi. Avvengono tra le Piccole Dolomiti Lucane e il Parco nazionale del Pollino e si tratta di antichissimi riti arborei, di origine celtica, che propiziano la fertilità del suolo, la rinascita e i buoni raccolti.
Una miscellanea straordinaria di tradizioni che vede gli alberi farsi protagonisti di questa mediazione tra l’essere umano, il cielo e la divinità.
Sono 9 i borghi lucani interessati e in cui le comunità rispondono da sempre con grandissima partecipazione. Assistervi è uno dei piaceri più intensi che possano capitare.
IL MAGGIO DI ACCETTURA, IL CALENDARIO DEGLI EVENTI
Accettura è un piccolo borgo stupendo nel Parco regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane. Tradizioni, leggende e natura si fondano in un mix irresistibile. Ma uno dei richiami maggiori di questo bel paesino è sicuramente la Festa del Maggio, una delle celebrazioni arboree più conosciute della Basilicata, che si festeggia nei giorni di Pentecoste in onore del patrono San Giuliano. I colorito “matrimonio” tra il tronco (lo sposo) e la cima (la sposa) di due alberi, innestati e innalzati al cielo, è un rito propiziatorio per la fertilità dei campi. Tra cortei, musiche, canti, balli popolari, vino e prodotti tipici, il Maggio di Accettura è un evento che attira ogni anno migliaia di turisti. Quest’anno, il clou delle celebrazioni si terrà tra il 28 e il 30 maggio. Scopriamo qui, insieme, tutti gli appuntamenti di questo grande evento lucano.
IL MAGGIO DI ACCETTURA NELLE FOTO DEI PARTECIPANTI
Ad Accettura si celebra la festa del Maggio durante la Pentecoste. È una festa straordinaria, dalla potenza evocativa antichissima che celebra il matrimonio tra due alberi, U’ masc’ (il maggio) trainato dai buoi, e u’ fri(u)sc trasportato in spalla. Come in tutti i riti arborei, i buoi rappresentano uno dei nodi centrali della festa. Viviamo insieme lo spirito di questo grande evento attraverso gli scatti pubblicati su Instagram QUI.
MAGIA E DEVOZIONE, TRA SACRO E PROFANO, ALLA SAGRA DELL’ABETE DI ROTONDA
Gli alberi sono cattedrali verdi; le loro chiome si perdono nell’azzurro del cielo ma le loro radici son ben salde nella terra. Il tempo scorre infondendo ai tronchi nuova forza. L’orrore e la paura del decadimento sono quasi estranei e gli alberi diventano eterne divinità mute da venerare.
In Basilicata, sopravvivono molti riti arborei. Hanno origini antichissime. Servivano per propiziare la fecondità e i raccolti. Hanno resistito alla diffidenza ecclesiastica mantenendo vivo e forte il legame tra le comunità locali e la terra. A Rotonda, nel parco nazionale del Pollino, ha luogo una delle tradizioni più vivaci. È la Sagra dell’Abete che si svolge tra l’8 e il 13 giugno, festa di sant’Antonio, il patrono, in cui due alberi, l’a pitu (un faggio) l’elemento maschile, e la rocca (una chioma di abete), l’elemento femminile, sono innestati e innalzati in piazza. Un matrimonio che assicurerà buoni raccolti.
Si tratta di una tradizione magica che sa di terra e di fatica e attorno alla quale ruota un miracolo che risalirebbe al XIII secolo. Allora, si racconta, Sant’Antonio si fermò a riposare tra i boschi di Rotonda, in località Marolo, protetto dalle fronde ampie degli alberi. Alcuni anni dopo un bovaro, poco più che un bambino, cadde in un burrone nei pressi. La sua sorte sembrava segnata quando apparve il Santo e lo trasse in salvo. Per ringraziarlo, secondo la leggenda il ragazzo tagliò un abete bellissimo e lo offrì in dono. Una tradizione che si rinnova ogni anno il 13 giugno.
L’ITINERARIO LUCANO DEI RITI ARBOREI TRA LE PICCOLE DOLOMITI LUCANE E IL POLLINO
Nove borghi lucani condividono il patrimonio millenario dei riti arborei, che sanciscono il passaggio delle stagioni e il mutamento della natura. Il culto celtico si è radicato fortemente in Basilicata, dove la diffidenza ecclesiastica è stata superata con tenacia dalle comunità locali, che lo hanno preservato come precisa forma di emancipazione.
Le nozze arboree si concentrano nei borghi raccolti tra le rocce e le foreste delle Dolomiti Lucane, (festa del Maggio) e del massiccio del Pollino (Sagra dell’Abete). Due alberi, l’elemento maschile e quello femminile, vengono scelti, tagliati e trasportati dai boschi lungo cortei di buoi e uomini, dove non mancano mai vino, canti e cibo, prima di venire innestati e innalzati nelle piazze, pronti per essere scalati dai più coraggiosi.
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