Riti arborei: la Sagra dell’Abete a Rotonda
Istantanee dalla festa del Maggio di Accettura
10 cose da fare e da vedere ad Accettura
La Lucania dei riti arborei: la fertilità tra sacro e profano
Tra maggio e giugno la natura in Basilicata esplode. La primavera accende il territorio di profumi e colori intensi e sgargianti. È il momento in cui ha luogo la maggior parte dei riti arborei.
Si tratta di ritualità e feste antichissime di origine celtica che, nella maggior parte dei casi, hanno saputo innestarsi su culti cattolici successivi. Servono per propiziare la fertilità del suolo, la sua rinascita e la comunione tra la terra – dispensatrice di vita – e le attività agricole e pastorali dell’essere umano. Gli alberi sono il mezzo attraverso cui tutto questo può accadere. Queste piante, infatti, rappresentano il muto legame tra la terra e il cielo. Attraversano la prima con profonde radici, in un intrico di relazioni con altri vegetali, e si arrampicano verso il secondo, nel blu, cui consegnano le poderose fronde.
Oggi carpiamo i segreti che custodiscono in un viaggio alla scoperta delle tradizioni arboree lucane!
Iniziamo da Accettura, dove si celebra la nota festa del Maggio: grazie alle fotografie raccolte su Instagram avanzeremo attraverso i riti collegati a questa tradizione, tra la musica degli organetti e le mandrie di buoi. Poi, ci stupiremo per le 10 cose da fare e da vedere in questo borgo, passeggiando nel suo centro storico caratteristico dove viuzze strette conducono a palazzi nobiliari del XVIII secolo, tra fontane e murales.
Da qui, c’inoltreremo nelle feste lucane indagando le differenze tra i diversi “matrimoni arborei” in un viaggio gioioso tra Oliveto Lucano, Castelmezzano, Pietrapertosa, Gorgoglione, Castelsaraceno, Viggianello e Terranova del Pollino: come legati dallo stesso abbraccio, saremo travolti da una gioia pagana e terrigna.
Infine, arriviamo a Rotonda, borgo splendido nel parco nazionale del Pollino,: è l’ultima tappa di questo viaggio ancestrale e antico: attraverso il podcast parteciperemo alla Sagra dell’Abete, in cui l’a pitu (un faggio) l’elemento maschile, e la rocca (una chioma di abete), l’elemento femminile, sono innestati e innalzati in piazza.
Per percorsi tra terra e cielo indimenticabili.