Leggi gli articoli di oggi:
- Museo della pastorizia
- La repubblica contadina e antifascista di Maschito
- Rocco Scotellaro, sindaco poeta dalla parte dei contadini
- La casa grotta di Casalnuovo
- La grotta dell’eremita
Risalendo la collina, i rovi dei cardi si aggrappano ai nostri jeans mentre i lacci verdi delle ginestre (che non saranno in fiore prima della piena primavera) si muovono elegantemente al vento. Qua e là, piccoli fiori gialli s’impossessano d’interi spazi di terra scura. L’odore del finocchio selvatico smuove l’aria che ne strappa i sentori trasportandoli senza sforzo fino al nostro naso.
Mandorli, noccioli, talvolta una mimosa e, soprattutto, il biondo corniolo cominciano a colorare la campagna ancora avvezza alle gelate notturne e a qualche fiocco di neve.
Passeggiare così, in questi paesaggi lucani non interrotti da grandi arterie né da grossi complessi urbani è un regalo alla nostra psiche e non fa nulla se siamo ben imbacuccati e le mani sono ancora ben salde dentro ai guanti di lana: tutto ciò che abbiamo intorno è meravigliosamente seducente e familiare.
Arrivati in cima al colle – un qualunque colle della campagna lucana – lo sguardo si amplia di nuovi orizzonti con il belare delle pecore e qualche latrato di cane che giunge alle orecchie con un fremito di piacere.
Riprendiamoci tutta la fierezza delle nostre radici contadine!
IL LEGAME STORICO TRA GLI ESSERI UMANI E GLI ANIMALI: IL MUSEO DELLA PASTORIZA A CASTELSARACENO
Interattivo, unico, evocativo. È il Museo della Pastorizia di Castelsaraceno, nato nel 2017 da una scommessa sul territorio e sull’identità. Qui, si possono seguire le greggi e il bestiame durante la transumanza ed è possibile scoprire oggetti che sono stati di uso comune per secoli nelle nostre famiglie e di cui, nonostante questo, abbiamo perduto memoria. Un bel viaggio da affrontare da soli o in compagnia, a qualunque età.
ROCCO SCOTELLARO: LA POESIA E LA FORZA DELLA VITA CONTADINA
Parlando di campagna non si può prescindere da Rocco Scotellaro, il poeta della libertà contadina, una faro della cultura lucana e voce degli oppressi : “Noi non ci bagneremo sulle spiagge/a mietere andremo noi/ e il sole ci cuocerà come la crosta del pane./Abbiamo il collo duro, la faccia/di terra abbiamo e le braccia/di legna secca colore di mattoni./Abbiamo i tozzi da mangiare/insaccati nelle maniche/delle giubbe ad armacollo…/
GIUSTIZIA E SAGGEZZA CONTADINA: L’ESPERIMENTO DELLA REPUBBLICA ANTIFASCISTA DI MASCHITO
Molto spesso, il richiamo alle radici contadine è indicato come qualcosa di disdicevole, di cui doversi vergognare. Un errore imperdonabile delle nostre società contemporanee da cui dobbiamo assolutamente riscattarci e non solo perché l’origine del benessere è nell’agricoltura (con tutto il suo bagaglio, immenso, di conoscenze e tradizioni) ma anche perché i sistemi agricoli (biologici e di piccola scala) sono i migliori e i più efficienti per un futuro realmente sostenibile. E poi, l’ingegno, l’equità e la giustizia sociale sono concetti in qualche modo connaturati al mondo contadino come ci spiega il pur breve caso della repubblica di Maschito, sorta il 15 settembre 1943 da un contadino analfabeta ma dal grande ingegno…
LA CASA GROTTA DI CASALNUOVO: MAGIA DEL TEMPO TRA I SASSI
Come si viveva in una casa contadina nei Sassi? Un esempio è dato dalla Casa gotta di Casalnuovo: un tuffo nel passato e nella vita dei nostri avi.
LA MAGIA DELLA CAMPAGNA E DELLA VITA AGRESTE A CASTELMEZZANO: LA GROTTA DELL’EREMITA
Nella campagna si diffondono più facilmente le voci delle leggende. A Castelmezzano, ad esempio, tra le tante storie che vivono ancora aggrappate alle pietre delle montagne, c’è anche la storia di un vecchio eremita, un monaco che viveva da queste parti compiendo anche – pare – alcuni miracoli. La sua storia è stata fonte d’ispirazione per i fondatori dell’agriturismo “La Grotta dell’eremita” dove è possibile vivere a stretto contatto con la natura, mangiando prodotti coltivati in loco. Un modo straordinario per vivere la magia eterna della campagna lucana.