Tutti pronti per la Storica Parata dei Turchi a Potenza? Andiamo a conoscere meglio questa tradizione che fa andare letteralmente in visibilio i potentini: ci addentreremo nella storia di San Gerardo Della Porta e nella vicenda della “scaramuzza” e scopriremo altri dettagli della rievocazione storica più amata del capoluogo.
Leggi gli articoli di oggi:
- La Parata dei Turchi, Potenza rievoca il suo passato tra storia e devozione
- La storia di Potenza, dalla preistoria ai giorni nostri
- La festa di popolo del conte Guevara che entra in città
- Potenza acclama san Gerardo
La festa di San Gerardo attesa a Potenza per il 30 maggio sta per esplodere. La città è attraversata da una strana frenesia: c’è voglia di uscire, di riunirsi in gruppi… L’estate sembra all’improvviso essersi fatta a portata di mano: sembra già di vederla negli occhi degli studenti e delle studentesse che si riuniscono a grappoli in via Pretoria mentre una miscellanea squisitamente allegra di eventi imperversa nel capoluogo.
Potenza è in festa: il clou delle celebrazioni avranno luogo questa sera, 29 maggio, quando i potentini saranno per strada con l’ansia di partecipare alla storica Parata dei Turchi.
Anche noi di WayGlo ci uniamo a questa frenesia collettiva e ci ritorveremo in strada, come sempre, per festeggiare San Gerardo e le nostre tradizioni ma, nel farlo, non possiamo resistere alla tentazione di raccontarle e di tentare di scandagliare i segreti di un momento straordinario e favolosamente aggregante per tutta la comunità.
Partiamo sulle strade di San Gerardo.
LA STORICA PARATA DEI TURCHI A POTENZA, MAGIA E SIGNIFICATO
Rullo di tamburi, vestiti d’epoca, allegria, odore di mandorle caramellate. È finalmente partita la “Parata dei Turchi” che rievoca tre importanti momenti della storia della città.
Si ricorda il patrono san Gerardo nel XII secolo con una preghiera in largo Duomo; si ripropone il momento della consegna delle chiavi d’argento della città ad Alfonso De Guevara, sesto conte di Potenza, risalente al XVI secolo; e si chiude con l’accensione della “iaccara”, un fascio di canne e legna, lungo circa 12 metri e dal peso di circa una tonnellata, che sfila sulle spalle, come nel XIX secolo, di venti devoti in abiti d’epoca e guidati dal “capoiaccara”. Seduta sopra c’è una figura burlesca diverte gli spettatori con poesie e racconti; infine, in piazza Sedile, dopo aver innalzato la “iaccara”, quest’ultima viene accesa in onore del Patrono. Continua a leggere qui.
IL SANTO PATRONO E LA SUA STORIA
Quando, nel 1119, Gerardo Della Porta, vescovo di Potenza e suo futuro Patrono, morì, si narra che l’intera città ne abbia chiesto la santificazione. Le voci dei miracoli compiute da quest’uomo pare si rincorressero con tale insistenza da indurre Papa Callisto II a procedere alla sua canonizzazione appena un anno dopo a “viva voce”, senza cioè redigere alcun documento scritto, contravvenendo alle prassi consuete. Fu concessa anche un’indulgenza di 40 giorni. Non stupisce, quindi, che la figura del Santo di Potenza sfumi nella leggenda.
Del resto, il religioso visse in un tempo complesso in cui da poco si era consumato lo scisma tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli e la lotta per le investiture tra il papato e il Sacro Romano Impero toccava il suo vertice. È in questo scenario che Gerardo nacque, a Piacenza, nella famiglia dei nobili marchesi Della Porta. Ben presto, partì per la Terra Santa. Ma, probabilmente, non vi arrivò mai. Nel 1111 fu proclamato Vescovo di Potenza e lo sarebbe stato fino al 30 ottobre 1119, data della sua morte. Continua a leggere qui.
LA FESTA DI POPOLO DEL CONTO GUEVARA CHE ENTRA A POTENZA
Il 24 giugno 1578 il giovane conte Alfonso de Guevara entra a Potenza e gli vengono date le chiavi della città. Ciò che accade quel giorno è talmente importante da essere entrato a pieno titolo nella sfilata dei Turchi che ogni anno ha luogo il 29 maggio per le vie del centro storico cittadino, nel giorno che precede la festa del Santo Patrono Gerardo della Porta.
Alfonso è il sesto conte di Potenza, discendente della famiglia dei Guevara provenienti dalla Spagna e signori della contea dal 1444 fino al 1596. Uomo di grande cultura, filosofo e medico, edificherà un’Accademia dove potessero incontrarsi e discutere le menti più brillanti dell’epoca. Eppure, il suo ricordo è legato soprattutto al suo trionfale ingresso in città… Continua a leggere qui.
Potenza è una città misteriosa, che ama svelare poco di sé e, quando lo fa, usa garbo e discrezione. Un geografo arabo, Al Idris, nel 1100 la descrive come un piccolo Eden fiorito. Eppure è un abitato in cui gli inverni sono terribilmente freddi e i terremoti frequenti. Ma sa ricostruirsi, ogni volta, e rinascere. Come una fenice.
E la sua storia è legata a doppio nodo al suo Santo Patrono, San Gerardo. Ne parla Alessandra Accardo nel volume edito da Typimedia editore “La Storia di Potenza dalla preistoria ai giorni nostri”, in cui ci si muove tra mistica e miracoli, santi che appaiono e proteggono, ma anche di conventi licenziosi in cui le monache consumano le proprie passioni. Continua a leggere qui.