Leggi gli articoli di oggi:
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- 10 cose da fare e da vedere a Melfi
- La prima mappa delle ciclovie lucane
- Alla scoperta delle ferrovie dimenticate, da “rami secchi” a greenways
La frenesia del giro d’Italia è già nell’aria. Traspare da alcuni piccoli interventi di manutenzione sulle strade, dal rosa che comincia a tinteggiare le balaustre di alcune finestre e dall’ansia febbrile che, più in generale, comincia ad innervare i paesi che saranno attraversati dai ciclisti più famosi del mondo.
Il Giro arriverà a Melfi e partirà da Venosa toccando molte località lucane: dalla zona dei laghi di Monticchio fino all’abbraccio suggestivo delle case di Muro Lucano.
Pensare alla maglia rosa che taglia il traguardo dopo una corsa forsennata a una manciata di chilometri dall’arrivo ci fa venire una gran voglia d’inforcare la nostra bicicletta e di partire sulle strade lucane emulando i grandi atleti che popolano i nostri sogni.
Non perdiamo tempo, quindi: un casco e una borraccia ci saranno sufficienti per vivere meravigliosa avventure insieme alla nostra prode bicicletta.
In sella sulle strade lucane più amate!
Credit: Simon Laurenzana
Cinque percorsi, 2.400 km di tracciato per esplorare la regione in sella ad una bici tra siti archeologici, parchi e borghi dal fascino senza tempo: è “Basilicata Bikeways – La prima mappa delle ciclovie lucane”, di Typimedia editore. Scivoliamo su sentieri senza tempo, da Matera ai Calanchi; dal Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri – Lagonegrese fino a quello del Pollino. L’intera regione si allunga intorno a noi e da ogni parte è possibile raggiungerla e abbracciarla pienamente, attraverso tutti i percorsi possibili e le loro varianti: un sogno per gli amanti delle due ruote. Esattamente come noi.
La ex ferrovia e il bel Casello di Abriola, da cui si gode una vista straordinaria sul paese di san Valentino (foto di ©salvatore laurenzana)
Ci sono, poi, alcuni tracciati che sembrano fatti proprio per le biciclette, in cui pedalare è più piacevole che mai e la natura si mostra poderosa e viva, spiazzandoci con gli aromi di erbe e fiori che provengono da ogni parte al variare del vento. Si tratta delle “greenways”, le ferrovie dismesse convertiti in percorsi ciclabili dal grande fascino. Come quella che collegava Potenza e Laurenzana: un tracciato di circa 42 chilometri, dei quali solo un quinto si sviluppa in orizzontale e che raggiunge la sua quota massima a 1.115 metri di altitudine. Anche in questo caso 11 gallerie, 33 opere (tra ponti e viadotti), varie stazioni, caselli e fabbricati, valorizzano la fruizione di una infrastruttura che immediatamente rievoca la suggestione del passato.
Se poi vogliamo toccare con mano le tappe del Giro d’Italia, arriviamo pedalando fino a Venosa. Ne approfitteremo per visitare questo borgo tra i più belli d’Italia e per immergerci nella dimensione fatata del suo castello, in cui la storia e l’archeologia si abbracciano in un valzer stretto e gioioso nel Museo Nazionale Mario Torelli che si trova proprio all’interno delle sale di questa fortezza imponente.
Infine, fermiamoci a Melfi: la bellezza antica di questa città che parla la lingua dei normanni e che è stata il centro propulsore delle legislazioni del Medioevo ci accoglie come in una stretta materna, fatta di cura e gentilezza. Intorno, si apre la meraviglia del Vulture e dei vitigni a profusione. Prendiamoci del tempo, aspettando che il 9 maggio giungano finalmente i ciclisti della corsa più amata di sempre.