Leggi gli articoli di oggi:
- Il castello di Lagopesole, dove Elena cerca ancora il suo amato
- La monachedda, storia di una piccola donna che incuriosisce e terrorizza
- I misteri e le leggende del castello di Laurenzana
- Isabella Morra, storia di poesia e morte a Valsinni
Ci sono ombre che talvolta sfuggono a uno sguardo attento ma che, per qualche strano motivo, rimangono impresse sulla retina dopo un’occhiata fugace e distratta, lasciando la sensazione di un nodo irrisolto o di un segno che ci stia stato lasciato intenzionalmente. Capita, poi, che queste ombre sembrino più nitide delle altre, a dispetto dell’ora del giorno o della notte in cui vengono percepite, prima di dileguarsi.
Sono i fantasmi o gli spiriti scaturiti direttamente dalla narrazione popolare; abitano castelli e muri diroccati con una forza attrattiva e magnetica. Sono le ombre di qualcosa che, forse, occorre imparare: evocano grida di libertà e sono il monito per le future generazioni e, soprattutto, puntelli per l’indignazione.
La Basilicata è piena di leggenda di fantasmi che si nascondono tra le mura dei manieri arroccati: talvolta sono fruscii di vesti in stanze vuote; o lamenti che vengono da lontano.
Veri o falsi che siano, sono il nettare dell’immaginazione e tappe di viaggi affascinanti in tutto ciò che non si può spiegare. E di cui, in un’epoca iperconnessa e tecnologica, forse, abbiamo bisogno.
L’AMORE E IL RIMPIANTO NEL CANTO D’AMORE DI ELENA DEGLI ANGELI
Quando le ombre del tramonto baluginano sulle mura imponenti del castello di Lagopesole, un pianto si dice si sollevi dalle stanze vuote del palazzo: è quello di Elena degli Angeli che cerca suo marito, Manfredi, il figlio illegittimo di Federico II. I loro spiriti si rincorrono nei pressi del maniero con la speranza di ritrovarsi.
LA MONACHEDDA, SPETTRO SENZA TEMPO
Appariva, come uno spettro, nella scuola media di Rotondella. Incuteva timore con i suoi capelli lunghi e corvini che le nascondevano il volto: è la “monachedda” che ha seminato incubi nei sogni dei giovani degli anni ’60. La sua leggenda è ancora viva: si racconta che possa essere una capricciosa spettatrice delle nostre vite o, piuttosto, una feroce dispensatrice di destini.
L’OMBRA DI ISABELLA MORRA E LA SUA VOCE DI DONNA LIBERA NEL CASTELLO
Isabella Morra era una nobildonna colta e bella. I fratelli, gelosi del suo talento e della sua avvenenza, la rinchiusero nel castello di Valsinni. Forse, a lei bastava: il suo mondo, infatti, era racchiuso nella poesia e nel carteggio affettuoso con un uomo probabilmente mai neppure incontrato. Ma questo bastò per consegnarla alla leggenda e alla morte. La sua anima, però, si dice sia rimasta tra le mura della sua “prigione”, feroce e poetica è un monito per tutte le donne che vogliono essere libere.
IL FANTASMA DELLA MEZZA SIGNORA E GLI OCCHI DI LAURENZANA
Una rupe scoscesa su cui rimangono come inerti i resti furibondi di un antico castello. Le sue finestre senza vetri sono occhi scuri da cui non filtra mai la luce. Eppure, la sera, l’ombra di una mezza signora le attraversa e osserva il paese. Apre i suoi occhi quando quelli di tutti gli altri sono chiusi. Nessuno sa se protegga gli abitanti di Laurenzana o se, invece, ne rubi l’anima e i sogni.