- 10 cose da fare e da vedere a Valsinni
- Isabella Morra, mito, leggenda e storia di una poetessa che vive ancora nel suo castello
- Sexum Superando, Valsinni torna Favale per il film su Isabella Morra
- “Isabella Morra alla corte dei Sanseverino”, la realtà della poesia
Una donna colta , talentuosa e giovane con il desiderio di scrivere versi e di essere libera. Nel 1500.
È il ritratto per nulla convenzionale della poetessa triste di Valsinni, antica Favale: Isabella Morra. Fu massacrata dai fratelli nel 1545 per la presunta relazione con Don Diego Sandoval De Castro, il barone di Bollita (oggi Nova Siri). Il suo fantasma, si dice, sia ancora nel castello di Valsinni.
Di lei non sono rimasti che 10 sonetti e tre canzoni sufficienti, però, a farne un’icona apprezzata da letterati e filosofi, come Benedetto Croce che l’ha omaggiata in un volume descrivendola come una delicata “pioniera del romanticismo”, e da alcuni registi, come Marta Bifano.
Nel 2005, infatti, Isabella Morra è stata raccontata anche alla mostra del cinema di Venezia, in Sexum superando.
Anche il giornalista Pasquale Montesano l’ha raccontata tra le pagine di “Isabella Morra alla corte dei Sanseverino”, Altrimedia editore, aprendo squarci nella sua realtà storica e ponendo alcuni limiti alla sua segregazione all’interno del castello di Favale.
Eppure, il volto di questa donna così moderna continua ad apparirci sempre velato, con la grazia sfuggente dei miti. La vita di Isabella rimane avvolta ancora dalla leggenda e dal mistero,
Per tentare di comprenderla, almeno un po’, non restano che i suoi versi celebrati nel parco letterario a Valsinni: una delle 10 imperdibili cose da fare all’ombra del castello del borgo in provincia di Matera.
I fieri assalti di crudel Fortuna
scrivo piangendo, e la mia verde etate;
me che ’n sì vili ed orride contrate
spendo il mio tempo senza loda alcuna.4
Degno il sepolcro, se fu vil la cuna,
vo procacciando con le Muse amate;
e spero ritrovar qualche pietate
malgrado de la cieca aspra importuna,8
e col favor de le sacrate Dive,
se non col corpo, almen con l’alma sciolta
essere in pregio a più felice rive.11
Questa spoglia, dov’or mi trovo involta,
forse tale alto Re nel mondo vive
che ’n saldi marmi la terrà sepolta.