Come dimenticarlo? È stato uno degli slogan più azzeccati della pubblicità degli ultimi anni: “Ma cosa vuoi di più dalla vita?” E la risposta arrivava con tutto il suo carico pervasivo e ammaliante: “Un lucano…”, mentre in primo piano appariva l’immagine dell’amaro che si confeziona Pisticci.
E allora, in questi giorni in cui giova concentrarsi su regali che portino con sé un messaggio di speranza nel futuro, “regalare Basilicata” significa donare un angolo di intimità. A cominciare dall’amaro che porta il nome della Basilicata nel mondo: e visitare lo stabilimento di Pisticci significa andare all’essenza di un prodotto tipico della nostra terra.
La tipicità di una regione come la Basilicata trasmette sicurezza, perché consente di pensare ad un mondo che arriva dal passato e sa proiettarsi nel futuro. Perché nessuno, neppure in qualsiasi domani che verrà, potrà rinunciare a un bicchiere di Aglianico del Vulture, il Barolo del sud. Forse più genuino di quello del nord.
Ideale, l’Aglianico del Vulture, da regalare insieme alla Lucanica di Picerno, la salsiccia tipica della Basilicata, e un barattolo di olive nere di Ferrandina. Magari fatte in casa, nel rispetto della tradizione.