LEGGI gli articoli di oggi:
- South Working: il viaggio nella Basilicata dove lavorare non è solo un dovere
- La voce del fiume, un’oasi di pace a Brienza
- 5 ricette della longevità
- 10 cose da fare a Rionero in Vulture
Rallentare. Questa è la parola che ci frulla nel capo da un po’ di tempo a questa parte. Vorremmo ritrovare il ritmo della vita che ci è più congeniale e che meglio si adatta ai ritmi lenti della natura. Per farlo, immaginiamo di trasferirci in borghi a dimensione umana, lontani dalla sferzante frenesia delle grandi città e in posti in cui il contatto con le altre persone sia più genuino e semplice. Contemporaneamente, sogniamo di dilatare indefinitivamente i nostri spazi anche in cucina, con un cibo che sia una medicina per il corpo e per l’anima, seguendo l’assunto ormai millenario di Ippocrate. Da qualche parte, poi, la nostra rigenerazione invoca boschi e spazi incontaminati, attraversati dal liquido parlottare di corsi d’acqua che, come una parabola zen, ci svuotino da ogni ingolfante inutilità interiore. Pronti e mondi per essere riempiti di gioia e benessere.
Al ritmo della vita ritrovata.
Lavorare da casa per molti è realtà. Eppure, non sempre questo coincide con un maggiore benessere e con una più sana gestione del proprio tempo e dei rapporti umani. Ma un’alternativa esiste ed è a portata di mano, grazie al “south – working” che alcune località lucane stanno mettendo in campo come alternativa allo spopolamento e allo stress delle grandi città. Per godere di spazi ampi, di storia e di natura lavorando con bellezza in borghi assolati di pace e allegria tutti da vivere. A dimensione umana.
Le foreste e i monti dell’Appennino Lucano sono un rifugio sicuro per la mente e il corpo. Il benessere indotto dai paesaggi e dal fogliame assorto degli alberi ci entra nei pori della pelle come un elisir di lunga vita. Ma c’è un elemento che ci serve, ancora, per sentirci completamente rinati e rigenerati: l’acqua. Abbiamo bisogno di udire il suo canto e i suoi ammonimenti, là, dove “Dio canta” per citare Herman Hesse, e, magari di addormentarci con il gorgoglio sereno di un ruscello. Un posto simile – e incantevole – si trova a Brienza è “la voce del fiume”. E moriamo dalla voglia di andarci.
Nell’accezione italiana di “benessere” – e ancora di più in quella lucana – non può mancare il conforto corroborante di un buon bicchiere di vino, magari all’ombra di un vulcano ormai spento dalle forme sinuose e generose che s’infrangono in cascate d’acqua e torrenti, laghi e misteri naturali nascosti. Rionero in Vulture diventa quindi la meta ideale per ricaricare ancora di più le batterie. E ci aspetta per sorprenderci.
Ora che il benessere e la gioia di vivere ci hanno pervaso possiamo occuparci anche della cucina, con ricette che piacciono ai centenari della Basilicata e che nascondono i miracoli dei legumi e delle verdure con un gusto di cui sentiamo di non poter più fare a meno.