In Basilicata alcune vette sono santissime! In una panoramica salita ascetica seguiamo l’itinerario dei santuari più panoramici della regione. Andremo al Sacro Monte di Viggiano e ci fermeremo al cospetto della Madonna di Anglona, a Tursi, prima di farci sorprendere dalle rovine dell’ex Convento di San Francesco d’Assisi, un posto magico protetto dal tempo dove riconnettersi con sé stessi.
Leggi gli articoli di oggi:
- Il Santuario della Madonna di Anglona
- II Santuari più panoramici della Basilicata
- Il Convento di San Francesco a Tursi
- Il percorso della Madonna di Viggiano al Santuario del Sacro Monte
Il vento corre incontro alla fede degli esseri umani e disperde preghiere e speranze fondendole con la terra e con il cielo. Questo è il pensiero che salta alla mente quando si effettuano i cammini lungo i santuari in Basilicata.
Sarà forse per via della loro posizione spesso panoramica o per la natura intima del misticismo lucano che sembra trarre una sua ragione d’essere nell’anima contadina e nelle memorie dei nostri avi, disciolta nell’acqua dei torrenti come flussi di pensieri eterni.
Il Santuario dedicato alla Madonna del Pollino, ad esempio, è a 1573 metri di altitudine, su un costone roccioso nel versante settentrionale del massiccio del Pollino. Qui, secondo la tradizione, avvenne il miracolo della guarigione di un pastore per opera della Madonna. Eppure, guardandosi intorno, si ha la certezza che non sia questo l’unico miracolo di cui si fa portavoce questo luogo straordinario della fede.
Sensazioni simili si provano anche al cospetto degli altri santuari mariani lucani che traggono la propria forza mistica dalla posizione panoramica in cui si trovano. Scopri a questo link le altre tappe dell’itinerario dei santuari della Basilicata.
L’itinerario dell’ascesa della Vergine Nera al Sacro Monte, si snoda tra scenari ampi e paesaggi a volo d’uccello che esplodono in frammenti di sensazioni molto intime. Che siate devoti alla Madonna oppure no, questo percorso sembra una scommessa tra la terra e il cielo in cui la perfetta sintesi degli elementi non lascia spazio a sensazioni di paura, rabbia o ansietà.
A Tursi, nella natura selvaggia e carezzevole dei calanchi si allarga il Santuario della Madonna di Anglona: domina la vallata dei fiumi Sinni e Agri. Come un custode, sorveglia il passaggio e la vita dei popoli che si sono succeduti dal XII secolo, periodo a cui risale la sua costruzione, in un abbaglio di contemplazione profonda e torna in mente quel lontano 19 maggio 1901 quando il vescovo Carmelo Pujia incorona la Vergine Maria “Regina di Anglona”.
Infine, poco distante, seguendo la giravolta del vento, arriviamo tra le mura diroccate dell’ex Convento di San Francesco d’Assisi che accende gli echi di una spiritualità antica riportando in vita, seppur per brevi istanti, le preghiere dei frati che vi vivevano dal 1337. Tra alterne vicende, questo luogo di culto dalla grande importanza culturale e di divulgazione è stato vivo e pulsante fino al 1866 quando la legge contro le corporazioni religiose del regno d’Italia gli diede il colpo di grazia sancendone la definitiva chiusura. Da allora, il convento di San Francesco è un monastero fantasma eppure è un monumento di interesse nazionale nonché uno dei punti panoramici più straordinari su Tursi e la sua Rabatana. Il giusto epilogo di un itinerario emozionante come quello di oggi in Basilicata.