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Il tempo sta lentamente migliorando: possiamo ricominciare a immaginarci in partenza per qualche gita, magari al lago, dove potremo portare la nostra fidata bicicletta per escursioni placide intorno allo specchio d’acqua insieme a tutta la famiglia oppure potremo avventurarci alla scoperta dei segreti e della storia che questi bacini trasparenti nascondono, con la loro varietà faunistica e vegetale che non smette mai di farci di sognare.
Qui, sulla sponda, il chiacchiericcio degli uccelli ci coglie come una sorpresa d’amore o una promessa di vita che non intendiamo eludere oltre. Il battito cardiaco rallenta, i respiri si allungano in sospiri distesi. La luce dorata del sole che s’infrange sull’acqua crea caleidoscopi che riflettono chissà quale meccanica celeste e lasciano a noi il bello di supporli.
Ad accogliere i visitatori ed i fedeli all’ingresso del borgo si trova la Chiesa di San Francesco, il cui campanile si staglia nitido nel cielo. Al suo interno sono conservate importanti opere d’arte: una su tutte, il magnifico polittico risalente al 1523, attribuito a Simone da Firenze. Una gita inaspettata anche al di là della gita al lago vicino.
crediti: https://www.ottantunomonticchio.it/
A Monticchio, infine, facciamo una sosta mangereccia in un locale che conserva il fascino retrò degli anni Ottanta, il cui nome, tutt’altro che casuale, rimanda all’anno dell’apertura del pub che ha fatto da apripista prima della ristobottega.
Si può degustare la tipica gastronomia e norcineria lucana tra un panino (la tipica strazzata oppure la ciabatta) e i taglieri, con la possibilità di gustare piatti genuini cotti con la tecnica della vasocottura.