Ecco il collage di articoli di oggi:
- 10 cose da fare a vedere a Brindisi Montagna
- Il Parco urbano delle cantine a Barile, dove Pasolini raccontò la vita di Gesù
- Le giornate Medievali di Brindisi Montagna
- La lentezza del Tempo e lo spazio immobile a Potenza
In “Mattatoio 5” di Kurt Vonnegut, il protagonista Billy Pilgrim non conosce la nostalgia. Anche definire il banale nesso tra il prima e il dopo per il protagonista di questo romanzo di fantascienza è un concetto arduo. Ma non è colpa sua: nel suo mondo, infatti, passato e futuro sono interscambiabili. In qualunque momento, Pilgrim può ritrovarsi ad avere improvvisamente 5 anni, in braccio a sua madre, oppure vedersi vecchio e centenario con i suoi nipoti. Ha visto se stesso nascere più volte e più volte scomparire; persone care andarsene per poi riapparire in un eterno ritorno dalle emozioni ridotte. Tutto è possibile, nel suo mondo in cui il tempo è ancora meno che un’illusione.
Oggi, proviamo a ricostruire questa stessa possibilità di viaggiare nel tempo dando, però, spazio alle emozioni. Non correremo il rischio di perderci come Marty Mc Fly, in “Ritorno al futuro”, né di sentirci in balia degli eventi come il protagonista di Mattatoio 5: potremo muoverci a nostro piacimento in Basilicata tra le nebbie del tempo.
Per farlo, cominciamo con un’immersione a tutto tondo nell’Età di Mezzo, grazie alle pirotecniche giornate medievali di Brindisi Montagna.
In questo bel borgo che si allunga sul colle, di fronte alla foresta della Grancia all’ombra del castello Fittipaldi, che sembra modellato con un impasto di suggestione e magia, ci muoviamo al ritmo di danze medievali, con gonne lunghe o alabarde tra le braccia, tracannando gioiosamente vino da bicchieri in legno o in ceramica marrone. Streghe, non ancora spaventate dall’Inquisizione, ci guardano celando sortilegi che potranno forse renderci l’amore o la ricchezza. Dame angeliche ci strappano il cuore con i loro sguardi brucianti, la musica dei menestrelli ci fa dimenticare l’ozio. La festa sta per cominciare e tutto può accadere in questo medioevo lucano.
L’odore del vino per le strade ci inebria a Barile, nel parco delle cantine dove l’odore del mosto ci dà alla testa riempendoci di allegra euforia. In questo posto, il passato torna a ondate, spingendoci fino a 2000 anni fa, in Palestina, ai tempi della vita di Gesù. Perché ci venga in mente proprio questo periodo storico ce lo spiega Pier Paolo Pasolini che tra queste strade ambientò, in parte, il Vangelo secondo Matteo.
Come fossimo Billy Pilgrim ci ritroviamo nuovamente in un altro spazio e in un altro tempo. Questa volta, siamo a Potenza. È il 1934, in un sonnacchioso Corso Garibaldi, all’altezza dell’incrocio con Viale Marconi. Ci sono delle carrozze, ferme, ad aspettare chissà cosa. Alle nostre spalle, alcune persone passeggiano lentamente e sembrano affaticate: vorremmo poterle aiutare ma tutto intorno a noi è immobile: siamo in un’istantanea molto poetica di quasi un secolo fa, racchiusa nel volume “Come eravamo – Potenza” di Typimedia editore.