- Gli alberi padri, alla ricerca di monumenti naturali della Basilicata
- Il sentiero delle ripe e dei mulini a Muro Lucano
- La cattedrale di Potenza e l’avvento della Repubblica
- Il Museo della Siritide
“Siamo come nani sulle spalle dei giganti”: è un’affermazione di origine medievale che nasconde, in ugual misura, umiltà e superbia ma che riconosce, in ogni caso, il valore intrinseco di quanti ci hanno preceduto.
È un pensiero che ricorre spesso quando si osserva l’incredibile valore del nostro patrimonio artistico e naturale, come quando – ad esempio – si ammirano i reperti esposti nel Museo della Siritide, a Policoro, dedicato alle due colonie greche di Siris ed Herakleia.I vasi del Pittore di Policoro ci fissano da millenni di distanza raccontandoci la storia dei protagonisti delle tragedie di Euripide e Sofocle. Ad ogni sguardo su questi oggetti antichi, sembra davvero che Medea e Ippodamia rivivano sinuose sotto ai nostri occhi,.
Una simile sensazione di pienezza, unita a un senso profondo di umiltà e tenerezza, si prova tra gli alberi padri della Basilicata. Giganti centenari, a volte quasi millenari, ci scrutano dall’alto delle loro chiome: hanno respirato il respiro del mondo che muta nel tempo e sono stati testimoni in egual misura di orrore, ingegno e straordinaria bellezza. A Pescopagano, davanti ad uno di essi, ci sentiamo piccoli e riconoscenti. Lo stesso proviamo a Campomaggiore e non riusciamo a evitare di abbracciare il tronco di queste cattedrali verdi.
Seguendo il sentiero delle Ripe e dei Mulini a Muro Lucano, invece, il lavoro dei nostri antenati risuona come un’eco lungo il tratturo a cui è impossibile non prestare attenzione. Tra natura composta e rovine di tempi trascorsi.
Nella cattedrale di Potenza, lo sguardo si perde nei labirinti del tempo e dello spazio. Questo luogo di culto ha, infatti, una storia antichissima che risale al I sec.d.C. Nei secoli, la Chiesa madre ha visto modificarsi la città intorno; l’ha vista devastata e poi ricostruita ed è stata testimone muta dei cambiamenti degli uomini. Il 25 giugno 1946, la Cattedrale ha raccolto anche tutte le ansie, le paure e le speranze dei potentini all’indomani del referendum del 2 giugno che aveva stabilito l’avvento della Repubblica.
Voci e bellezza di cui sono cantori i “giganti” della Basilicata.