In un paese lucano, c’è una porta di legno, appena socchiusa, in una stradina stretta. Entriamo con circospezione e con molta deferenza. Una donna, è anziana – ma potrebbe anche essere giovane e bella – ci accoglie con un sorriso. Parla in un dialetto così stretto che, a volte, alcune parole ci sfuggono ma ha qualcosa di profondamente materno nella voce che ci rassicura e ha un certo magnetismo nello sguardo. Ci fa accomodare nella stanza piccola e scura. Ci sono immagini di santi e di Madonne, intorno. L’odore delle erbe, soprattutto di origano e camomilla, riempie l’aria fondendosi con quello del camino. È la casa umile di una masciara, una strega, nella Basilicata di qualche decennio fa.
La masciara era una guaritrice, capace di curare i malanni, di fare innamorare e, soprattutto, di porre fine a sciagurate fatture, figlie di invidia e gelosia. Quando nessun rimedio sembrava efficace, ci si rivolgeva a lei, la strega, che con formule magiche, rappresentazioni e incantesimi poteva (quasi) tutto. Anche danzare nei sabba con il diavolo. Una figura iconica nell’immaginario collettivo della Basilicata che ha travalicato i suoi confini e le cui tracce sono ancora vive e presenti oggi. Per seguire le impronte leggendarie (e di zolfo) di queste donne, partiamo da Colobraro, il paese “innominabile” per eccellenza dove si dice fu persino arsa una strega, in piazza. Attraverso il WayVisit scopriremo le 10 cose da fare e da vedere nel borgo che ci attrarrà fortemente, proprio come per un incantesimo. Proseguiremo ad Albano di Lucania, dove – si racconta – abbiano vissuto alcune delle masciare più potenti della regione che ritornano, nelle sere d’agosto, durante le notti della magia…
Ma se doveste accusare il mal di testa o un altro dei sintomi della “fattura”, a Grottole troveremo senz’altro la cura. A Rotondella, invece, vi porteremo nel rione chiamato “u purgatorj” (il purgatorio), per fare la conoscenza della monachedda, un’inquietante figura che pare dimorasse da queste parti, negli anni ’60…
Infine, seguiremo i passi di “Vito, che ballava con le streghe” tra Pietrapertosa e Castelmezzano (il borgo che offre il turismo di montagna più sostenibile d’Italia) nel percorso delle sette pietre, per scoprire che la fascinazione in Basilicata, in realtà, non è mai finita ed è in quel legame forte e benedetto con questa terra, che c’impone sempre di ritornare.