Pisticci è la città bianca. Un abitato su un terreno argilloso da cui si può ammirare il paesaggio a calanchi. Domina la valle del Basento mentre lo sguardo si allunga fino al mare. La sua storia è antica, con alcuni ritrovamenti che risalgono al IX secolo a.C.
Un posto da scoprire poco, a poco, concedendosi del tempo, a piedi. Un paese che è stato inserito recentemente tra le 100 meraviglie del mondo della piccola e grande Italia, come vi raccontiamo nel nostro NewGlo. E come potrebbe essere altrimenti? Per amarlo sarebbero sufficienti gli scenari e gli ampi spazi che si aprono alla vista alla base del suo castello e l’eco antica che spira da Metaponto, portata fin qui dal vento. Invece, Pisticci ama sorprendere catturandoci lentamente, come vi mostriamo nel nostro WayVisit. Vi diamo dieci buoni motivi per fermarvi ma, vi assicuriamo, sono di certo troppo pochi.
Una sosta, qui, è infatti partecipare a una caccia al tesoro in cui sta a ognuno di noi trovare simboli e chiavi per accedere ai passaggi successivi e in cui, la vittoria, arriverà comunque per tutti, sotto forma di esperienze uniche e sensazioni molto intime.
Se vi capita di sostare in questo borgo tra fine luglio e i primi di agosto potrete partecipare al Teatro dei Calanchi, una rassegna artistica che si svolge nella natura, tra danza, musica e immagini.
Dopo, le emozioni saranno tali da indurvi un sonno ristoratore in un luogo estetizzante e romantico come Torre Fiore, alle porte di Pisticci: una masseria del 1500 ma dotata di ogni confort, in un’atmosfera rurale e pienamente mediterranea.
Che continuerete a sognare a lungo.