Il viaggio è un abbraccio di sensi. Grazie alla vista godiamo della bellezza di volti e paesaggi; con l’olfatto e il gusto assaporiamo la varietà di cibi e odori che attraversano le nostre tavole ma anche paesi, città… Tanto che a volte basta un nonnulla per evocare sensazioni legate a uno spostamento di cui quasi non ci ricordavamo più. E che dire dell’udito? Non solo gli incantevoli suoni della natura e della musica rimangono impressi nelle nostre orecchie, ma soprattutto le voci delle persone, con le loro particolarissime inflessioni. Tanto che, spesso, diventano paradigmatiche di un luogo e del carattere di quanti incontriamo.
Eccoli, dunque, i dialetti celebrati, oggi, nella giornata internazionale a loro dedicata e protagonisti, ancora una volta, della nostra Waycover quotidiana! Irrompono allegramente in un’esplosione di variazioni di vocali e di accenti che è possibile seguire per un tour atipico e intenso. Come quello delle macro aree linguistiche che vi propiniamo grazie alla professoressa Patrizia Del Puente, docente Unibas, che ci ricorda che questa Regione è una miniera a cielo aperto per il suo patrimonio linguistico. Qui, grazie a secoli d’isolamento, si conservano antiche lingue che stupiscono con vocalismi sardi, siciliani, balcano-romanzi e romanzo-occidentale.
Quanta ricchezza nelle nostre parole. Ci avete mai pensato?
Per scoprirla e accarezzarla, vi proponiamo un libro, nel nostro waybook, gratuito e liberamente scaricabile. Si tratta di una raccolta delle poesie in vernacolo partecipanti al III concorso di Poesia Dialettale Lucana, indetto dal CID – Centro Internazionale di Dialettologia, dell’Università degli Studi della Basilicata. Acerenza, Bernalda, Potenza, Matera.. Riuscite a riconoscerle?
Poi, vi porteremo su un treno della tratta Salerno – Taranto nel 1931. Lì, faremo amicizia con Gerhard Rohlfs, filologo e linguistica tedesco cui spetta il merito di aver “scoperto” i dialetti lucani. Ne parliamo nel nostro WayHistory.
Infine, per omaggiare le nostre particolarissime tradizioni e sonorità, non possiamo fare a meno di portarvi a San Mauro Forte per la festa del campanaccio che si celebra proprio il 17 gennaio.
Un viaggio straordinario, per il quale occorre partire subito perché, come dice un noto proverbio del potentino, ‘na’ vota è festa a Baraggiàn’.
Carpe Diem, insomma. Nella magia variopinta dei nostri dialetti.