A volte si sente dire da qualche turista o viaggiatore: “La Basilicata è un miracolo!”. Ed è proprio così: non solo per la varietà dei suoi paesaggi e per la sua bellezza, ma anche perché sono moltissime le storie sui miracoli – veri e presunti – che hanno scaldato il cuore dei lucani, da una parte all’altra della regione. Tanto che, molto spesso, da questi eventi o narrazioni sono scaturite vere e proprie forme di devozione popolare, parte costituiva d’intere comunità.
È quanto accade, ad esempio, nei dintorni di San Martino d’Agri con la Madonna della Rupe, la cui statua è custodita nell’omonimo santuario, un’affascinante tappa di fede lungo percorsi di trekking. Qui, sulla sommità del colle Raparello, alcuni secoli fa un pastore muto e sordo trovò un’effige della Vergine. Di ritorno al paese, al suo cospetto, tutti i presenti ammutolirono: l’uomo aveva ritrovato l’uso della parola e l’udito. A Pomarico, invece, sarebbe accaduto uno dei miracoli di San Francesco in una casa che, oggi, è persino visitabile …. ma anche a Potenza, ci sono prodigi ascritti al Poverello d’Assisi
Nel 1885, poi, la Madonna salvò tutti gli abitanti dalla frana che devastò Campomaggiore Vecchio. Il paese era la rappresentazione reale di una società più giusta, in cui la terra era distribuita in maniera equa tra i cittadini. L’antico abitato – ancora oggi meta di escursioni – fu distrutto, ma nessuno tra la popolazione rimase ferito o ucciso. Ci sono, poi, anche altri miracoli, come quelli di un parroco a Rotondella che, secondo la vulgata, avrebbe ricevuto in dono tanto grano quante le messe da lui officiate al punto da potersi costruire un mulino.
I miracoli hanno sempre scatenato la nostra fantasia e, spesso, a loro tendiamo ad aggrapparci. Alla fine di questo funambolico itinerario tra realtà, fede e leggenda il miracolo più vero sarà l’incredibile collezione di storie, personaggi e paesaggi con cui torneremo a casa.