Ecco il collage di articoli di oggi:
- 10 cose da fare e vedere a Calvello
- La Chiesa di Santa Maria degli Angeli , centro propulsore degli ideali patriottici
- La Sagra della Castagna
- La Bottega della faenza
Prima vengono i faggi e i boschi di castagno, poi arriva il fiume La Terra, un corso d’acqua che nasce dalle viscere dell’Appennino. Lungo il suo percorso, questo torrente scherza con la terra e con le rocce creando gole, cascatelle e piccoli laghi fino ad arrivare a Calvello che inonda di una magia fiabesca sublimata nel Ponte di Sant’Antuono, gioiello d’ingegneria del 1200.
È proprio questo il percorso più bello da fare per scoprire Calvello, arroccato a 730 metri sul livello del mare. È il paese della ceramica, una tradizione artigiana e artistica che si tramanda almeno dal Medioevo.
Il nostro viaggio a Calvello inizia proprio dal museo multimediale della ceramica che si trova nel castello Carafa – Ruffo, fortezza di epoca normanna situata nella parte più alta dell’abitato. Davanti ai nostri occhi, appaiono vasi, piatti e altri oggetti che rivelano una manualità preziosa i cui rudimenti possiamo provare a imparare in uno dei tanti laboratori didattici previsti.
La ceramica e la terracotta fanno breccia nel nostro cuore e ci fermiamo per un acquisto pregiato nella Bottega della faenza di Rocco Gallicchio, un giovane maestro artigiano.
La scoperta di Calvello prosegue dentro la chiesa cinquecentesca di Santa Maria degli Angeli, nel rione “Piazza”. La suggestione di questo luogo di culto è accresciuta dalla sua storia: tra il 1820 e il 1821, infatti, qui si riunivano i carbonari, ovviamente sotto mentite spoglie, per cospirare contro i Borboni nella congrega del Santissimo Sacramento. Patrioti e intellettuali calvellesi avevano fatto della Chiesa di Santa Maria degli Angeli il simbolo della lotta per la libertà.
Di colpo, siamo distratti da un profumo di castagna che ci ricorda che siamo nel pieno dell’autunno. E, allora, perché non approfittare della sagra della castagna che si svolge qui dal 29 ottobre al 1° novembre? Una festa di colori e di natura di cui vorremmo non smettere mai di ubriacarci.
Photo Credit: Giuseppe Locaso/Facebook