Ecco il collage di articoli di oggi:
Dimora Ulmo, nei Sassi cucina gourmet dagli allievi di Bottura
La pupa, da ciuccio a souvenir
L’uomo delle stelle, la Sicilia di Tornatore tra i Sassi di Matera
Gli scenari taglienti e affilati; la luce indomabile che scalpita tra i Sassi, accecandoli. I richiami del falco grillaio che si allungano come ombre, d’estate, in un ritmo incalzante: sono sinfonie sulle porte delle case che si aprono nella roccia come incisioni perfette. Matera è la città della poesia. Nel suo lirismo sfuggente si coglie qualcosa di arcano e, insieme, di sacro che ricorda le profondità dell’anima.
Se ne accorsero Carlo Levi e Pasolini; continuano ad accorgersene le telecamere che la invadono regolarmente e che la travestono da set cinematografico per carpire, in parte, quello spirito camaleontico, vivo e segreto che l’attraversa da millenni.
Giuseppe Tornatore l’ha cercato durante le riprese del film “L’uomo delle stelle” in cui Matera si è travestita da Sicilia indomita, in una sfilata d’immagini e personaggi indimenticabili e penetranti.
Ma la Città dei Sassi è in attesa di essere svelata da chiunque l’attraversi. Tuttavia, nessun ritratto sarà perfettamente uguale a stesso nel tempo, né assimilabile meccanicamente a quello di un altro. Perché Matera non può essere scissa dalle emozioni che provoca e che sono sempre individuali e profonde; e, soprattutto, questa città non è una bella bomboniera ricamata attorno ai Sassi. Matera è una città viva ed energica: lo si scopre seguendo l’itinerario tracciato nelle 10 cose da fare a Matera da Wayglo, entrando nel Musma, il museo della Scultura Contemporanea ospitato dentro il maestoso Palazzo Pomarici o attraversando quasi in estasi gli spazi del Palombaro Lungo.
Questa città è racchiusa anche nel suo artigianato di qualità, nei piccoli cucù portafortuna e nella pupa, una bambola realizzata in terracotta, molto colorata, che richiama gli abiti delle etnie albanesi che passarono in Basilicata intorno al 1400 e che, in origine, costituivano un dono per i piccolini durante lo svezzamento. All’eoca, infatti, era un oggetto realizzato dai pastori con il formaggio ed era usato anche come ciuccio.
Matera, poi, attrae e stupisce anche con il gusto della sua cucina e con la fragranza del suo pane, copiato in tutto il mondo. Per un’immersione nel gusto materano doc – ma con un deciso vezzo gourmet – è possibile mangiare presso la Dimora Ulmo, un avamposto dell’alta cucina con chef lucani formatasi alla scuola di Bottura, il cuoco più bravo del mondo…