10 cose da fare e vedere a Tursi
The Orangery retreat, un luogo del cuore nella Rabatana di Tursi
La Madonna di Anglona, la fede che si fonde tra leggenda e devozione
19 novembre 1916, nasce a Tursi il poeta Albino Pierro
Il rumore dei tacchi sul selciato nelle strette viuzze risuona come un’eco. S’incontrano poche persone: sono addossate a qualche porta, sulle scale di una chiesa o in piedi, in una piazzetta che si allarga improvvisamente nello spazio. Salutano sempre: sono gli abitanti di Tursi, paese di 6000 persone in provincia di Matera che sorge arroccato tra i paesaggi selvaggi e dolorosi dei Calanchi, tra le valli dell’Agri e del Sinni.
Il borgo, delicatamente attraversato dal tempo, è stato amato da molti popoli. Tra questi, gli arabi hanno lasciato impronte indelebili forse più degli altri e nella Rabatana, il nucleo più antico del paese aggrappato a una ripida altura, sembra ancora di scorgerli o, almeno, di sentire ciò che resta delle loro voci millenarie.
Quann’u tempe è sincire,’a terra d’i jaramme ci ’ampìjete a lu sóue com’u specchie, e quanne si fè notte c’è nu frusce di vente ca s’ammùccete nd’i fosse e rivìgghiete u cùcche e ci fè nasce nu mère d’èrve./“Quando il tempo è limpido, intorno la terra dei burroni ci lampeggia al sole come lo specchio, e quando si fa notte c’è un fruscio di vento che si nasconde nei fossi e sveglia il cuculo e ci fa nascere un mare d’erba” .
Nessuno può raccontare questo borgo seducente meglio del tursitano Albino Pierro, candidato per due volte al Nobel per la letteratura. Ci facciamo guidare idealmente da lui in questa esplorazione di Tursi e partiamo dalla sua casa, “u pahazze”, che oggi ospita la biblioteca pubblica a lui intitolata: ascoltiamo i suoi primi vagiti provenire da qui, in quel lontano 19 novembre 1916…
Poi, seguiamo il poeta, ormai maturo, nel Parco letterario a lui dedicato. Grazie ai suoi versi è facile addentrarsi nell’anima di questo borgo che già ci scava dentro, come se ci fosse sempre appartenuto. Scopriamo, così, le 10 cose da fare e da vedere prima di sprofondare in un sonno ristoratore nell’Orangery retreat, un luogo del cuore nella Rabatana di Tursi.
Al mattino, ci svegliamo di buon’ora per affrontare la breve via tortuosa che ci conduce fino al santuario della Madonna di Anglona, dove potremo scoprire la fede che si fonde tra leggenda e devozione. Nella suggestione di una vista che spazia dal Basento al Pollino, ci innamoreremo di questo posto domandandoci perché non siamo venuti prima a Tursi.
Saremo pervasi da una struggente malinconia al momento di andare, nonostante il profumo intenso e il colore vitale dei tanti aranci che punteggiano il panorama e non potremo fare a meno di pensare ai versi di Pierro:
“La notte prima di partire / me ne salii al balcone di sopra /là sentivo i grilli che cantavano / nascosti nel nero delle montagne. // Una lunicella bianca come la neve / imbiancava gli embrici al convento ..”
Photo credits: instagram, @borghi-mania