Leggi gli articoli di oggi:
- L’Incompiuta di Venosa
- Il castello di Uggiano e lo splendore struggente delle rovine
- La Torre normanna di Tricarico
- La portata storica del concilio di Melfi e le sorti del Mezzogiorno
I fieri Normanni, gli uomini guerrieri venuti del nord, hanno segnato la storia del Mezzogiorno ponendo le loro fondamenta ben dentro il territorio lucano. Melfi, soprattutto, è stato il polo da cui si sono irradiate le loro volontà di conquista.
Prima degli Altavilla, Melfi era una cittadina strategicamente rilevante perché posta alla convergenza delle strade provenienti dalla Campania, dalla Calabria e dalla Puglia. Ma è solo con i biondi guerrieri che assurse al rango di capitale.
Nonostante i rifacimenti successivi, avvenuti soprattutto ad opera di Federico II nel 1200, il castello di Melfi è ancora oggi l’espressione più pura del potere normanno in Basilicata, evocato ad ogni sguardo alle sue possenti mura. Segni evidenti di questo importante periodo storico si rinvengono anche nella Cattedrale melfitana di Santa Maria Assunta.
Persino l’imponente cattedrale di Acerenza mostra afflati di questa stirpe bellicosa: fu infatti costruita per volere di Roberto il Guiscardo nel 1059.
I semi della loro genìa sono stati dispersi in Basilicata e, in qualche modo, il rumore degli zoccoli dei loro cavalli e dei colpi delle loro spade risuona ancora nel vento, colto – in qualche modo – dalla stirpe dei briganti e dal coraggio dalle mani callose dei contadini.
IL MAUSOLEO DEGLI ALTAVILLA A VENOSA
L’area archeologica di Venosa con l’annesso complesso della Santissima Trinità (foto di Gerardo Smaldone)Venosa fu uno dei centri principali da cui gli Altavilla lanciarono la loro epica conquista del sud Italia. Qui c’è il complesso della Santissima Trinità con il mausoleo di famiglia, dove riposano Roberto il Guiscardo, Guglielmo Braccio di Ferro e i loro fratelli, nonché – in un pregevole monumento funebre – la prima moglie di Roberto, Aberada, madre di Boemondo, principe di Taranto e di Antiochia, eroe della prima crociata.
LE ROVINE DEL CASTELLO DI UGGIANO E I CANTI EPICI DEI NORMANNI
Il castello di Uggiano, a poca distanza da Ferrandina, fu costruito per volere di Bugiano Catapano proprio per arginare l’ascesa normanna. Ma nel 1058, Roberto il Guiscardo riconquistò il maniero e lo nobilitò facendone un sito strategicamente importante.
LA TORRE NORMANNA DI TRICARICO, MONUMENTO AL TEMPO CHE SCORRE E CROCEVIA DI POPOLI
La Torre Normanna di Tricarico costituiva il “maschio” dell’antico castello della città ed è uno dei simboli principali dell’antico borgo lucano. Osserva i movimenti degli abitanti e dei visitatori dall’alto dei suoi 27 metri, arroccato sullo sperone di roccia sul quale è posto il quartiere Monte.
Fu eretto tra il IX e il X secolo a scopo difensivo. Ma la sua funzione era destinata a mutare fino a diventare, nel 1333, un rifugio per le Clarisse perché istituissero il loro monastero.
IL I CONCILIO DI MELFI E L’ASCESA MIRABILANTE DI ROBERTO IL GUISCARDO E DEGLI ALTAVILLA
Il 25 agosto 1059 il Cordato di Melfi chiudeva il Concilio I e Roberto il Guiscardo veniva insignito del titolo di duca di Puglia, terra che comprendeva anche parte della Basilicata, della Calabria e della Sicilia, mentre gli esponenti della casata normanna degli Altavilla si dichiaravano suoi fedeli vassalli. I Normanni da quel momento avrebbero potuto allargare la loro sfera di controllo a scapito dei Bizantini, sotto la cui dominazione, il sud Italia era andato incontro a una progressiva decadenza. Papa Niccolò II ne approfittava, dal canto suo, per proclamare il dominio della Chiesa fino alla Sicilia, assicurando la protezione normanna per sé e per il clero di Roma.