Leggi gli articoli di oggi:
- Impronte di rabbia e mistero
- Le Pietre della Mola sul Monte Croccia
- Il museo della Siritide
- Francesco Ranaldi, pittore archeologo che scoprì il Tuppo dei Sassi di Filiano
Ogni tanto, passeggiando tra i boschi della Basilicata, capita d’imbattersi in qualche strana conformazione rocciosa che evoca antichi miti. Non sempre, ma qualche volta accade.
Talvolta, sono muri di pietra che a stento si notano, coperti dalla vegetazione, oppure sono impronte appena percepibili sul terreno. In altri casi, queste sembianze arcane si mescolano a tradizioni secolari che si sono adattate a nuove credenze e a nuove tecnologie. Sono le tracce delle antiche popolazioni che hanno vissuto in Lucania: seguendole, si possono scoprire misteri vecchi di migliaia di anni.
La Basilicata è una regione sorprendentemente arcaica. Il fascino del tempo ha scolpito la bellezza indomita dei Sassi di Matera, ha allungato le vette delle cime e ha plasmato la natura per farsi ammirare, parlando la lingua primigenia degli uomini e delle donne che tutti, in qualche modo, possono capire. Non resta che andarla a cercare.
IMPRONTE DI PAURA E MISTERO AD ATELLA, NEL SOGNO INFRANTO DI UN ELEFANTE ANTICO
Ad Atella, un elefante antico ha lasciato impronte misteriose sulla sponda di un lago non più esistente. Disegnano, con una precisione millimetrica, gli ultimi passi del maestoso pachiderma nel corso di una caccia spietata a suoi danni da parte di un gruppo di esseri umani. Un sito paleontologico unico, di rara bellezza, in cui il passato affiora, nitido come in una fotografia.
PETRE DELLA MOLA, IL CALENDARIO DI PIETRA
Un calendario di pietra, risalente all’età del bronzo, che segna senza errore il mezzogiorno e il tramonto del solstizio d’inverno. Si trova a poca distanza da Oliveto Lucano, Calciano ed Accettura, vicino alla cima del Monte Croccia, nel Parco di Gallipoli Cognato e piccole Dolomiti Lucane. Quando il sole s’insinua tra le rocce ogni altro dettaglio scolora, lasciando solo vampate gioiose della luce.
LA STORIA ANTICA NEL MUSEO DELLA SIRITIDE
Il Museo della Siritide di Policoro, in provincia di Matera, è dedicato alle due colonie greche di Siris ed Herakleia e si trovano reperti risalenti all’età del bronzo e racconta come si sono evolute le società che vivevano anticamente intorno ai fiumi Sinni e Agri.
LA MAGIA UNICA DEL TUPPO DEI SASSI DI FILIANO
Per arrivarci, occorre arrampicarsi su una salita impervia. La vegetazione è fitta e lancia barlumi di come questo ambiente doveva apparire ai viandanti circa 10 000 anni fa, con la presenza di grandi cervi che attraversavano il bosco. Qui, sotto un riparo naturale (il “Tuppo dei Sassi” o “Riparo Ranaldi”), il direttore del museo archeologico di Potenza Francesco Ranaldi scoprì nel 1964 alcuni graffiti in ocra rossa: ricorrono figure di animali e di persone tra cui, forse, l’immagine della Dea Madre.