Ecco il collage di articoli di oggi:
- cose da fare e vedere a Calciano
- La madonna di Calciano, splendida scultura rinascimentale
- I Tesori del Monte Croccia, tra le leggende e il fascino della natura
- Il salame pezzente, la carne dei poveri dai sapori antichissimi
Profumo di miele e scenari di Dolomiti Lucane che si sciolgono nei calanchi. È Calciano, la “città del miele”che con la sua luce dorata, al tramonto, ci accoglie invitante. Si trova alle propaggini estreme della foresta di Gallipoli Cognato ed è bello risalire verso il centro storico provenendo dalla valle del Basento che si distende in basso. Lungo la strada, sulla sinistra, camuffati nello scenario naturale, si svelano i resti dell’antico abitato medievale, Caucium, detto “Pede” perché si trova ai piedi del nucleo urbano più recente.
Fu abbandonato dopo una rovinosa frana che disegnò, però, un burrone magnetico per gli scenari che inventa. Intorno è tutto un brulichio di vita e d’immaginazione anche grazie anche ai geositi, odorosi di polvere e di fossili.
Nel paese, muovendo da via Roma fino a Corso Umberto, si giunge davanti alla Chiesa di San Giovanni Battista con il suo bel campanile. Edificata nel XVI sec. custodisce la Madonna di Calciano, una statua lignea del 1400.
Degli invitanti profumi di cibo ci accompagnano alla scoperta del borgo. In particolare, Calciano è famosa anche per salame pezzente: un insaccato antico, figlio della più umile tradizione contadina, “povero” solo di nome, perché il suo sapore, al contrario, è ricco di aromi e gusto grazie ai semi di finocchio selvatico, al peperone di Senise macinato, all’ aglio e al sale.
Rifocillati, c’incamminiamo sul vicino Monte Croccia. I suoi segreti sono a portata di mano. Nella fitta vegetazione, resti di un insediamento fortificato del VI – IV sec. a.C. si fanno largo. Sono mura depositarie di molte storie e tante leggende e di atavici calendari di pietra che abbiamo l’illusione di sentire parlare la lingua osca dei nostri avi.