10 cose da fare e da vedere a Grottole
Grottole ha il suo loft esclusivo: A’ terravecchia
Sogno e magia, guarire dalla fascinazione a Grottole
Grottole è un borgo meraviglioso in cui tutto sembra possibile. Davanti a un grande camino, all’interno della fortezza di Sichinulfo, un rumore forte di passi giunge inaspettato alle nostre orecchie. Poi, ecco un altro suono: ricorda i mantelli gonfiati dal vento e le lame che rimbalzano sulla fodera. Restiamo in attesa, incuriositi. Dal fondo sopraggiungono Athos, Porthos, Aramis e D’artagnan. Un sogno da bambini si materializza qui, davanti ai nostri occhi, nel castello di Grottole.
Siamo finiti, chissà come, sul set del film di Giovanni Veronesi “I moschettieri del re– la penultima missione”, girato proprio in questo posto. Sorridiamo, come chiunque abbia la possibilità di vivere a occhi aperti la dolcezza di una visione.
In questo comune ad appena 30 chilometri da Matera accade spesso che l’immaginazione si mescoli con la realtà. Traspare anche dall’allegria dei suoi 2079 abitanti che hanno saputo ricreare dalle premesse dello spopolamento nuova linfa e nuova vitalità grazie al progetto Wonder Grottole, attirando turisti, innovazione, progetti… e mettendo in moto un’enorme creatività,
Del resto, dopo aver osservato le 10 cose da fare e da vedere in questo borgo, la voglia di restare si aggrappa alla mente come un bivalve alla scogliera. Soprattutto, accade davanti a Chiesa Diruta. Questa costruzione trae bellezza e sacralità dalla propria incompiutezza. È un dono per chiunque la osservi. Sulla testa, il cielo rimane sempre ampio e maestoso come una rivelazione.
Ma non basta ancora. Negli spazi vuoti, a Grottole, il vento ulula come un incantesimo. Non è un caso se in questo luogo si concentrarono molte delle indagini dell’etnologo Ernesto de Martino. Qui, si racconta che le donne sapessero riconoscere i mali della fascinazione imposta da altri e guarirne.
Questo paese vibra di allegria e curiosità. Attraversarlo è un’esperienza intensa che merita la sosta di una notte, almeno. Magari in un loft a due piani, tra le danze della luce al tramonto sui tetti delle case, da A’ terravecchia. Poco prima della partenza saremo toccati da una forte nostalgia. L’unico rimedio è tornare.