10 cose da fare e vedere a Genzano
Il polittico di Giovanni Bellini nella chiesa madre di Genzano
Cucina appulo-lucana: Rocky Calitri delizia Genzano
Fiabesche percezioni e sogni incantati al Castello di Monteserico
A Genzano di Lucania c’è un vecchio e c’è un nuovo. Il nuovo sa di colore, di euforia e di energia; il vecchio, invece, sa di camino, di calce fresca e di cose buone. Il suono dei passi risuona ticchettando sulla pietra antica, tra le case che ci osservano, immobili, e le viuzze strette che si allungano ai lati di chiese e campanili. Gli immancabili peperoni cruschi pendono dalle balaustre di una finestra e dalla ringhiera in metallo di un balconcino. Rosseggiano senza fretta, aspettando il momento giusto. Come tutto, qui intorno.
Genzano è un comune in provincia di Potenza. Sorge su una collina a 500 metri sul livello del mare. Da qui, i suoi 6000 abitanti possono guardare la valle tracciata dal corso del fiume Bradano che attraversa i territori del comune da nord-ovest a sud ovest. Intorno, si apre alla vista un acquerello di colori e campagna con greggi e campi di grano a profusione, tra vitigni, ulivi e campi di lenticchie.
Il borgo risale all’epoca romana. Offrì rifugio dalle crisi malariche ai cittadini dell’antica “Pagus Gentianum”, che vi si trasferirono.
Alle porte del paese vecchio, ci saluta graziosamente la Fontana Cavallina con spruzzi d’acqua fresca. Borbotta la meraviglia antica del borgo ed è tra le fontane più belle d’Italia. È un vero monumento neoclassico, realizzato tra il 1865 e il 1893, sovrastato da una statua di Cerere, la dea delle messi, di epoca romana.
Proseguiamo il nostro cammino all’interno del paese alla scoperta delle 10 cose da fare e da vedere fermandoci a sorseggiare un bicchiere di Aglianico: è il vino giusto da abbinare ai “caponte e vrucchele (pasta fatta in casa con rape, patate e peperone crusco)” al ristorante di Rocky Calitri.
Ritemprati dal pasto, entriamo nella chiesa madre. C’è qualcosa di sublime al suo interno, che non ci aspettavamo: è il polittico di Giovanni Bellini (detto il Giambellino). La Madonna in trono col bambino è un trionfo rosso dell’arte rinascimentale.
All’uscita, guardiamo Genzano con occhi raggianti. Prima di lasciarci andare, il borgo ci svela un altro dei suoi segreti. Si trova ad appena quindici chilometri: è il castello di Monteserico, cangiante spettacolo nella natura intorno. Il suo ponte lungo e stretto è un invito all’ingresso. Le immagini che lo ritraggono, splendente, si moltiplicano giorno dopo giorno sui social. Le guardiamo nell’attesa di catturarne un’altra, da una prospettiva inedita e che sia solo nostra.
Sullo sfondo, c’è ancora Genzano. È come un genio, bonario e discreto, nascosto in una piccola lampada che sappia condurci, in un istante, presso incantevoli tesori: non chiede che di andare a visitarlo.