La Basilicata è una terra magica e misteriosa in cui l’immaginazione è cucita insieme a frammenti di realtà in maniera così stretta che a volte è difficile scinderli. I paesaggi, la natura aspra, la forma dei borghi.. tutto sembra a concorrere alla narrazione di storie e leggende. Lo sapeva bene Giambattista Basile, uno dei padri della fiaba europea che è stato ispirato proprio dalla Lucania per dare una forma, nera, a “Lo cunto de li cunti”, ripreso fedelmente dai fratelli Grimm e, più recentemente, dall’arte cinematografica funambolica e visionaria di Matteo Garrone. Proprio questo scrittore del 1600 ci guida, oggi, in un itinerario fantastico, alla radice dei nostri incubi e sogni. Tra orchi e principesse, tra castelli e borghi addormentati.
Ripensando alla nostra infanzia, poi, è impossibile non ricordare almeno una volta in cui la voce di una nonna o di una conoscente non ci abbia messo in guardia dai pericoli più svariati. Pericoli trasfigurati dall’incubo, con uomini fatti d’ombra pronti a dissolverci o a portarci via nel caso avessimo osato perdere tempo sulle scale di casa, lupi mannari o vampiri acquattati nel buio. Forse, queste storie avevano un fondo di verità se è vero, come sostengono alcuni, che la figlia del conte Dracula riposi nella cattedrale di Acerenza.
Ma non c’è solo la paura, in Basilicata. Spesso, infatti, sono gli incantesimi più dolci e amabili a prenderci il cuore, in posti che sembrano abitati dalle fate … oppure dagli Hobbit! Come nel caso dei palmenti di Pietragalla che sembrano usciti dalla fantasia visionaria di Tolkien e ci regalano tutta la dolcezza e il calore della Contea di Frodo …
Se, però, dopo Sanremo sentite un forte richiamo ai “Brividi”, vi accontentiamo con un’ultima traccia della nostra narrazione quotidiana: è scritta da Stephen King che, nel suo ultimo capolavoro, parla di Pietrapertosa…