Quell’angolo di terra più degli altri mi sorride”. Così cantava Quinto Orazio Flacco, poeta osannato dell’antichità nato a Venosa, l’antica Venusia, nel primo secolo a.C.. I territori sono fatti di terra, acqua, vento, piante ma anche e soprattutto delle persone che li hanno attraversati e che, in una qualche maniera, permangono. Come Orazio: monumento della letteratura italiana e modello per i letterati di ogni tempo. Ma questo poeta venosino è anche l’emblema di una sapiente moderazione in cui tutto è bilanciato, senza eccessi, equilibrato, in una compostezza formale ineccepibile e mai urlata. Proprio uno degli aspetti più evidenti dei lucani, ieri come oggi, e dei paesaggi della Basilicata.
La nostra copertina, quindi, non può che essere dedicata proprio ad Orazio, guida d’eccezione alla scoperta di Venosa di cui parliamo nel nostro Almanacco. Attraverso gli occhi del poeta, visiteremo il centro storico della città alle pendici del Vulture grazie al racconto per immagini della nostra fotogallery; poi, visiteremo il borgo – tra i più belli d’Italia – con il nostro video del giorno. Scopriremo che è possibile visitare quella che – con molte probabilità – è la casa in cui Orazio è nato e potremo sederci, nella bella piazza assolata che porta il suo nome ad ammirare la statua a lui dedicata. Per inventarci domande e risposte che vorremmo rivolgergli.
Siamo certi che, comunque, lo sentiremmo suggerirci che “una delle peggiori tragedie dell’umanità è rimandare il momento in cui cominciare a vivere e che occorre mescolare alla saggezza anche una breve follia”. Sentiremo, allora, un ampio sorriso farsi spazio sul nostro volto e lo seguiremo mentre ci indicherà gli eventi imperdibili dell’Arts Festival 2022 a Venosa. Ma ora, è tempo di mettersi in viaggio. E sono ancora le sue parole a guidarci “Mentre stiamo parlando, infatti, il tempo invidioso sarà già fuggito”. Carpe diem. Scoprendo la Basilicata.