Ecco il collage di articoli di oggi:
- 10 cose da fare e da vedere a Sant’Angelo Le Fratte
- Tricarico, la città arabo-normanna
- Il tempio di Hera, i resti delle Tavole Palatine
- Le strade dei calanchi, dove si cede il passo alla natura aspra
I piedi che spingono sui pedali, gli odori della strada che si alternano in una miscellanea composita di aromi come fieno, vite, salvia e origano che arrivano a tratti nelle nostre narici mentre la luce del giorno disegna arabeschi sulle Dolomiti lucane o tra i calanchi.
Il territorio intorno a noi diventa a ogni curva sempre più familiare. Il merito è anche della fatica che si raccoglie come zavorra improvvisa sulle nostre gambe, in salita, per poi liberarsi in un’euforia giocosa alla prima discesa.
Accade in Basilicata.
Ed è facile provare a pieno queste emozioni con “Basilicata bikeways, la mappa delle ciclovie lucane”. È la prima mappa, appena uscita in libreria e in edicola, interamente dedicata ai percorsi sulle due ruote in questa regione.
Attraverso 5 diversi itinerari (La ciclovia dei Boschi sacri, la ciclovia dei Due mari, la ciclovia del Grano, dell’olio e del vino, la ciclovia delle Dolomiti e dei Calanchi, la ciclovia Grand Tour della Basilicata) si accompagnano turisti e viaggiatori amanti delle due ruote alla scoperta di un territorio che non smette di affascinarci, capace di reinventarsi a ogni chilometro.
Oggi, seguendo le rotte tracciate dalla mappa di Typimedia editore, partiamo alla scoperta di 4 luoghi imperdibili lungo la ciclovia dei Due mari, la ciclovia del Grano, dell’olio e del vino, la ciclovia delle Dolomiti e dei Calanchi e la ciclovia Grand Tour della Basilicata.
Sulle strade del Grand Tour, ci fermiamo sul monte Carpineto, nella valle del Melandro. Qui, si stende sinuoso Sant’Angelo le Fratte: ogni facciata è un’opera d’arte che celebra usi, costumi e tradizioni della comunità locale. E, in questa stagione, il suo fascino è reso ancora più inebriante dalle 100 cantine aperte in zona Cupa affacciate sulla lussureggiante Valle del Melandro in una festa che celebra Bacco e la vita contadina.
Lungo la ciclovia delle Dolomiti e dei Calanchi, invece, ci lasciamo incantare dagli scorci lunari e dalle fessure argillose e seguiamo un itinerario magico tra Ferrandina, Craco, Pisticci, Montalbano Jonico, Tursi e Aliano. La natura selvaggia si sposa con gli stati d’animo degli uomini e delle donne che li attraversano e le emozioni si riverberano come un’eco continua negli spazi intorno.
E nelle profondità del proprio animo.
Ma se i Calanchi possono lasciarci indulgere a una qualche malinconia, cogliamo a pieno la fresca euforia del mare e, dopo un bagno ristoratore a Metaponto, ci fermiamo ad ammirare le Tavole Palatine. Qui, sembra di sentire ancora le voci greche di Pitagora e dei suoi allievi.
Ritemprati dalle note salmastre della storia, ci rimettiamo in sella alla nostra bici per arrivare a Tricarico. Quanto è bello il suo centro storico tra i meglio conservati della regione e quanto è bello perdersi tra i suoi vicoli all’ombra della sua torre normanna!
La nostra bicicletta, poggiata a una rastrelliera, sembra guardarci: è tempo di tornare a casa o di inventarci un’altra tappa ancora tra quelle indicate sulla mappa.
Spingendo sui pedali ci sorprende la voglia di cantare: ci sentiamo più leggeri, più ebbri di vita e, persino, migliorati.