di Alessandra Accardo
Chiara Ponte è una storica, una scrittrice e una guida turistica locale. Classe 1988, è un’anima volitiva, in marcia sulla sua terra. Ha scritto tre libri su Muro Lucano, suo paese d’origine, in cui ha profuso il suo sguardo acuto e femminile. Non a caso, i personaggi che racconta sono soprattutto donne, come la Regina Giovanna I d’Angiò, ma anche mogli di briganti che prendono forma in visite guidate che diventano frammenti di teatro a Muro Lucano. Nonché la prova di un amore sconfinato per la Basilicata.
Un posto in Basilicata a cui sei legata
Senza dubbio a Muro Lucano, il paese in cui sono cresciuta e in cui vivo tutt’ora. Sono profondamente legata alle mie radici e di conseguenza a Muro Lucano, ma anche alla sua storia, ai suoi monumenti, alle sue tradizioni, al suo dialetto.
Un breve itinerario “magico” in tre tappe
Il mio itinerario magico si sviluppa a Muro Lucano… Prima tappa: il belvedere di San Nicola. Era un quartiere medievale costruito su una rupe, distrutto dal terremoto del 1980; il tempo si è fermato in quell’istante, ma passeggiando tra le sue rovine, ancora si percepisce la vita vissuta. Mi piace definirlo sito archeologico moderno. Visto dall’alto ha l’aspetto di un labirinto o di una fortezza, e allo stesso tempo è un punto panoramico privilegiato, dal quale si ammira tutto il paese.
Seconda tappa: Il sentiero delle ripe e dei mulini, una strada di epoca normanna scavata nella roccia, che attraversa un canyon. Lungo il percorso si attraversa un ponte in stile romanico, si vedono i ruderi di mulini ad acqua, ci si può dissetare a un’antica fontana detta dei briganti; inoltre si ascolta il suono della natura e se fortunati, si può osservare il volo della cicogna nera che ha nidificato tra le ripe.
Infine, la terza tappa è la chiesa di Santa Maria del Soccorso; si tratta di una cappella ricca di pitture a tempera del 1700, dove non sono raffigurati solo soggetti religiosi ma anche paesaggi ,uccelli, fiori, stemmi, motivi decorativi e architettonici, capitelli, angeli con mazzi di rose e strumenti musicali. E’ un luogo che invita al raccoglimento e alla contemplazione, suscita stupore per la sua bellezza artistica inaspettata. In passato costituiva una sosta obbligata per tutti i contadini che di sera tornavano dai campi e rivolgevano un saluto e una preghiera alla Madonna e al pregiato crocifisso ligneo medievale. Oggi questa chiesa è un luogo del cuore FAI.
Un evento storico in Basilicata e un personaggio da conoscere
Nel 1382 la regina del Regno di Napoli Giovanna I d’Angiò venne imprigionata e misteriosamente assassinata nella fortezza di Muro. E’ un personaggio femminile a mio avviso straordinario, ma purtroppo poco studiato. Giovanna è stata una delle prime e una delle poche sovrane regnanti d’Europa. Una donna di potere, ma anche colta, saggia, generosa, dotata di coraggio, che è riuscita in un’epoca come il basso Medioevo a governare per 40 anni, tra intrighi, congiure, tragedie personali, tenendo testa ai pontefici, a 4 mariti, a numerosi nemici. Nei secoli il suo ricordo si è alimentato attraverso diverse leggende popolari, alcune delle quali legate ai suoi presunti amanti.
Come personaggio non posso non citare San Gerardo Maiella, anche perché è il patrono della Basilicata, non solo di Muro Lucano, dove è nato nel 1726. San Gerardo è anche il protettore delle mamme in attesa e dei bambini. Anche se in regione è poco conosciuto, ha molti devoti in tutto il mondo.
La lucanità spiegata a una persona non lucana
La lucanità è il forte legame con la terra e le tradizioni locali. E’ umiltà e spontaneità. E’ accoglienza, generosità, condivisione. Un lucano è dotato di forza d’animo, dignità e fierezza.
Un posto da far scoprire a qualcuno che venga in Basilicata la prima volta
Invito chi giunge in Basilicata per la prima volta a non fermarsi solo a Matera, città unica senza dubbio, ma ad esplorare i paesi, anche quelli poco pubblicizzati e non soggetti al turismo di massa perché è proprio lì che si possono trovare tesori nascosti, storie affascinanti, tradizioni che si conservano nel tempo, paesaggi incontaminati e caratteristici. Ci sono molti posti in Basilicata che sono davvero sorprendenti, in grado di emozionare e rimanere nel cuore dei visitatori. Non saprei consigliarne uno in particolare.
Qualcosa di lucano che porti con te
Porto sempre con me il ricordo della mia terra, che può essere l’immagine di un luogo a me caro che ho sempre impresso nella mente, il calore della gente, o il senso di pace e la tranquillità tipica dei nostri paesi, oppure un’espressione dialettale o un modo di dire frutto della saggezza dei nostri nonni. Mi piace anche preparare dolci o piatti tipici lucani per tenere vivo il legame con la Basilicata.