Silvia Gioiosa è un’attenta viaggiatrice su quattro ruote, un’instancabile curiosa e, come si definisce lei stessa, una ‘sognatrice con occhi grandi’. Ricercatrice in bioinformatica, dal 2018 si dedica con entusiasmo al blog ‘Diari della carrozzina’, una pagina instagram con percorsi di viaggio accessibili, in Basilicata e non solo. L’intento di Silvia è quello di tracciare e diffondere itinerari inclusivi per persone che si muovono grazie alla carrozzina, rigorosamente testati e approvati direttamente da lei. Mappe, foto, consigli e ‘sconsigli’ di viaggio, è tutto quello che trovate sul suo blog per prepararvi alla prossima gita in modo facile e sicuro.
Di Mariangela Curci
La Basilicata in 3 parole
Anima, terra e madre.
Raccontaci in breve il tuo progetto ‘Diari della carrozzina’
‘Diari della carrozzina’ è un progetto che nasce su Instagram, che vuole promulgare il concetto che, si può, e si deve, viaggiare non ‘nonostante’ la carrozzina ma ‘grazie’ ad essa. Perché la carrozzina è un mezzo di trasporto come tanti e, nel mio caso, che sono una persona a ridotta mobilità, ho sempre una particolare attenzione per l’accessibilità dei luoghi, ed ho pensato di mettere in rete queste informazioni ad altre persone che magari potrebbero trovarne giovamento. Quindi, quando vado in un posto che mi piace, che mi accoglie, che mi consente di scattare una fotografia, proprio perché è un posto inclusivo, che mi ha consentito di entrare, allora mi piace mettere in luce queste realtà e condividerle con altri utenti. È anche un posto in cui è possibile fare rete, per cui anche altre persone hanno la possibilità, magari di abituare il proprio sguardo ad osservare le cose con un occhio sull’accessibilità, sull’inclusività. Quindi, possono condividere questi dati con me che li metto in circolo nella pagina.
Un itinerario accessibile che consiglieresti in Basilicata?
Una chicca che non tutti conoscono… nella chiesa di Santa Maria a Potenza esiste una copia identica del Cristo Velato di Napoli. Ne abbiamo anche noi una copia, fatta in legno, e viene esposta soltanto durante il periodo Pasquale. Potremmo continuare il nostro giro, facendo una visita alla vicina Pinacoteca provinciale, che contiene anche dei quadri di Carlo Levi. E, a proposito di Levi, non posso non citare Palazzo Lanfranchi a Matera, che gli ha dedicato un’intera sezione. Quindi, finire il nostro itinerario con una bella passeggiata nel paese di Bernalda, che è un borghetto storico anche con un bel castello, completamente accessibile perché è tutto pianeggiante, i marciapiedi sono molto ampi e sono dotati tutti di scivoli, per cui è un paese veramente inclusivo.
Il tuo posto del cuore?
Come posto del cuore scelgo Venosa e, in particolare, il Castello di Pirro del Balzo, perché recentemente mi sono sposata in quel magnifico loggiato, che ha una luce del tutto particolare al tramonto, un affaccio veramente incantevole sul cortile interno tutto in pietra. E’ un luogo davvero affascinante.
Un ricordo di viaggio in Basilicata.
Vi racconto un aneddoto abbastanza folkloristico, che riguarda un po’ le nostre terre lucane, che come sapete, sono abitate da persone ormai non più giovanissime. È indubbio che la mia sedia a rotelle susciti stupore. Questo è normale, lo metto in conto, e soprattutto nei bambini e nelle persone anziane che non hanno peli sulla lingua. Quindi, una volta mi trovavo a Sant’Angelo Le Fratte, con una mia amica, stavamo facendo un giro del paese per vedere tutti questi bellissimi murales. Ad un certo punto, incontriamo questa signora che si affaccia dalla porta di casa sua, ci guarda e inizia a fare domande ‘ chi siete?’, ‘da dove venite?’, ‘ma cosa fate?’, ‘ma chi sono i vostri genitori?’…. Insomma, le classiche domande ‘a chi appartieni’? Noi ci defiliamo piano piano da questa signora, e lei non paga della sua curiosità e inizia a imbracciare il suo bastone e ci inizia a inseguire per tutto il paese. Ha fatto delle cose incredibili, una persona di 100 anni forse, un’agilità di lepre, ci ha inseguite per tutto il paese, scendeva gradoni da 1 metro l’uno, solo per venire a chiedere poi alla fine, ve lo dico in dialetto ‘Signorì, ma ti si fatt’ male?’.
A cosa non rinunci di lucano quando sei in viaggio?
È difficile rispondere a questa domanda, perché penso di portare con me ogni cosa della Basilicata In particolare, il suo essere scrigno, di ogni tipo di paesaggio e di bellezza naturalistica. Perché in Basilicata, in pochissimi chilometri quadrati, sono racchiusi secoli e secoli di lavorio, operato dal mare, dal vento e l’essere umano che ci ha costruito. Il paesaggio della Basilicata è così tanto variegato, si spazia dai calanchi, al mare, alle montagne, alle Dolomiti, ai laghi. C’è veramente di tutto. E, quindi, quando viaggio, è facile ritrovare dei paesaggi che sono a me vicini, anche in luoghi che sono realmente così lontani da essa.