di Mariangela Curci
Riprese di Gabriele De Luca
Ci ha fatto sognare quando, bambino, correva tra i campi di grano della campagna melfitana nel film ‘Io non ho paura’ di Gabriele Salvatores, interpretando il coraggioso Michele. Giuseppe Cristiano è un attore di Melfi. Nel 2008 ha girato ‘Come Dio Comanda’, sempre di Salvatores e tratto dall’omonimo romanzo di Ammaniti. Ha preso parte a diverse opere teatrali e serie televisive. Nel 2019 era Evaristo nel film “Il Ladro di Giorni” diretto da Guido Lombardi. Recentemente, ha lavorato su due progetti di film in uscita ‘Unica’, una produzione italo cinese ambientato in Cina e ‘Non credo in niente’, entrambi diretti da Alessandro Marzullo. Giuseppe è sicuramente uno dei volti più rappresentativi della Lucania.’
Cos’è per te la Basilicata?
Intanto sono lucano e per me la Basilicata è casa, è calore di casa. La Basilicata, quando ritorno… ha dei posti che sembra un dipinto ad olio. La Basilicata è la connessione tra vita urbana e vita bucolica.
Come descriveresti il lucano?
Il lucano è generoso, empatico, simpatico, disponibile, è un tutto fare stakanovista: passa dal proprio lavoro ad essere contadino, artigiano, artista, architetto. Il lucano riesce a fare tutto, o quasi tutto.
Una location del film ‘Io non ho paura’ che porti nel cuore?
Intanto dell’esperienza di ‘Io non ho paura’ porto tutto il film, in particolare porto nel cuore la location di questo borgo che sta al confine tra la Basilicata e la Puglia, che rappresentava la casa del protagonista. Ecco questo piccolo borgo che sembra un set a cielo aperto. È stato un set da non scenografare assolutamente… è così, è rimasto ancora così.
Cosa porti con te di lucano quando sei in viaggio?
Sicuramente sapori e odori. Per me il pollo che fa mia nonna, il pollo con le orecchiette è qualcosa che mi mette in connessione con la mia terra… il pollo domenicale con le orecchiette ecco, questo pollo fatto a fuoco lento alle 10 del mattino per essere mangiato ad ora di pranzo, del pranzo tradizionale della domenica.
Una parola dialettale a cui non puoi rinunciare.
Sicuramente non solo ad una parola, perché il lucano comunque è uno slang, più che ad una parola, porto con me dei detti, dei detti degli antichi ‘Aiutat’ che Dio t’aiut’: sempre questa connessione con la fede per andare avanti e per sviluppare una sorta di coraggio. Ma non solo, per esperienza, ho uno zio in America, che è lucano, e quando ogni tanto lo sento, nonostante lui vive lì da 50 anni, sento il lucano da alcune parole tipo la T che diventa D, e le pronunciamo come ‘Andonio’, ‘praticamende’. Questo piccolo dettaglio mi connette subito al lucano.
Cosa consigli a un viaggiatore di passaggio?
Intanto consiglio di visitare la Basilicata perché la Basilicata esiste ed è molto bella, non è solo un viaggio ma è un’esperienza, poi sono di Melfi e consiglio di visitare i laghi di Monticchio e l’Abbazia di San Michele. L’Abbazia di San Michele perché fa bene alla mente, il lago agli occhi e il cibo alla pancia. ‘Voglio apparire ordinato, hai capito non so… oh e venitv’ a fa na cammnat’ alla Baslcat’ che comunque c’è semb nu post p voi, c’è semb qualcun ca v’ospita, c’è semb qualcun’ che v’ da na cos da mangia. Nui non vulimm assolutamend niend, vulimm sol avé… nu poc d compagnia e condividere qualche serata allegra’ Ciao sono Giuseppe Cristiano e sono lucano!