Vittoria Siggillino è una cantautrice jazz laureata al Dams di Roma. Lanciata da Fiorello a Viva Radio 2 e dal Costanzo Show, esordisce al Teatro Sistina nel musical “Datemi tre caravelle” con l’investitura del maestro Pietro Garinei. Interpreta la sigla di vari cartoni per Rai YoYo e un brano nei “Simpsons”. Importanti i sodalizi col paroliere Gianni Belfiore e col compositore Ciro Di Bitonto. Incide per la prestigiosa Irma Records ma è anche giornalista e scrive biografie, tra cui quella di Little Tony.
Che cos’è la Basilicata per te?
È il mio posto del cuore, le mie radici, le origini della mia famiglia, il luogo in cui d’estate si poteva correre e giocare a pallone per strada.
La tua città, in poche battute?
È quel posto in cui un giorno un signore è partito con un sogno e poi uno dei suoi nipoti è diventato sindaco di New York: questo è Grassano, il mio paese.
La tua visione del lucano?
Coriaceo, determinato, non si arrende mai. È accogliente e generoso. Anche se a volte sembra schivo, è molto disponibile.
Un altro luogo della Basilicata a cui sei legato? E perché?
Matera, per la sua bellezza incredibile e mozzafiato. Con la sua immortalità accoglie abitanti e viandanti da secoli.
La Basilicata sulla tua tavola?
Tutto ciò che è salato e preparato col peperone crusco e poi amo i fichi e tutto ciò che viene preparato col cotto di fichi.
Qualcosa di lucano a cui non rinunci quando sei fuori per lavoro..
Penso alle vallate e alle colline della Basilicata, ai suoi sconfinati orizzonti. Mi fanno sognare, pensare al futuro, a qualcosa di bello che verrà…
Cosa non può perdersi chi viene in Basilicata?
I meravigliosi Calanchi di Aliano, i Sassi di Matera e la magia di Castelmezzano, ma ci sono tantissimi altri angoli poco conosciuti che conservano un fascino millenario.
Uno scenario lucano che ispira la tua creatività?
Quando vivevo coi miei nonni, la finestra della camera da letto si affacciava sulla valle del Basento, sulle colline materane, una visione arcaica ma semplice che, di notte, mi portava a scrivere e a creare.
Hai mai scritto una canzone per la tua terra?
Una, tuttavia è ancora incompiuta ma so che prima o poi la finirò: s’intitola “Figlia d’un brigante”.
La buona ragione per venire in Basilicata?
È una terra che è in grado di sorprendere continuamente anche chi ci è nato. Merita molti più riflettori perché è stupenda, incantevole.
La buona ragione per tornare?
Sta nella nostra storia: siamo Greci, in fondo, e diamo tanto, possiamo altrettanto e faremo ancora tanto, ne sono convinta.