Provate a non farvi travolgere dal sorriso mentre racconta la sua terra, o dalla sua chitarra itinerante che vi trascina con forza verso luoghi magici. Mirko Gisonte, chitarrista e compositore, è l’ambasciatore della Basilicata nel mondo. La sua musica omaggia la Basilicata arricchendola di nuovi ritmi e suoni mediterranei, la sua chitarra virtuosa ti porta alla scoperta della Lucania restando comodamente seduto in poltrona, più ambasciatore di così.
Raccontaci in qualche parola la Basilicata.
È una domanda a cui non posso rispondere in modo oggettivo, perché io ne sono completamente innamorato. Però posso semplicemente dire che, e lo dico su basi certe, è l’unica regione al mondo in cui al proprio interno sono presenti tutti gli scenari morfologici e geologici presenti in tutto il mondo.
Sei fiero di rappresentare i lucani?
Da poco sono diventato ambasciatore della regione Basilicata perché lavoro tanto in giro per il mondo, cerco di raccontare la Basilicata in giro per il mondo. Ma quello che più mi interessa è cercare quel filo culturale che vi è tra la Basilicata e il resto del mondo, ovvero come la Basilicata abbia recepito le influenze culturali di tutti gli altri paesi.
Che suono ha la tua terra?
Per quanto riguarda il suono della Basilicata, penso che ancora non l’ho capito, nel senso è una ricerca continua, è una continua evoluzione che paradossalmente viaggia di pari passo con l’evoluzione della mia persona. Posso solo dire che il suono lucano, musicale, è un suono che proviene da tante influenze, sicuramente spagnole, mediterranee, napoletane ma anche dai paesi balcanici. Perché la Basilicata questa è stato, ovvero il crocevia di tante culture diverse.
Il luogo che ti ispira di più.
Il luogo che mi ispira di più? Diciamo che in Basilicata ce ne sono tanti, però per mia natura diciamo che sono influenzato dalla cultura araba, ed è per questo che quando viaggio cerco sempre di rafforzare il rapporto che vi è tra la Basilicata e la cultura araba, di cui la Basilicata è stata tanto influenzata. Sicuramente un luogo che mi ispira di più, ricco di fascino, è la Rabatana di Tursi, ma anche Matera, non per il profilo arabo ma per il profilo storico.
Una buona ragione per non andare
Una ragione è quella, semplicemente, di far sì che questa regione continui a vivere. Lavoravo a Milano, avevo il ‘posto fisso’, all’epoca avevo 26 anni, oggi ne ho 32 e dopo un anno, lavoravo e studiavo per un Master post-universitario con la possibilità che il mio posto da part-time diventasse full time, finito il mio percorso di studi mandai letteralmente al diavolo Milano perché io ho deciso di vivere in Basilicata, di restare in Basilicata, perché io credo che anche stando in Basilicata, tutti i propri sogni si possano realizzare.
Dove consiglieresti di andare ad un viaggiatore?
Ogni posto è bello a modo suo, però lo accompagnerei per tre giorni, per almeno una decina, quindicina di posti veramente particolari, da Maratea, ai laghi di Monticchio, a Melfi, all’Incompiuta di Venosa. In effetti poco tempo fa, quindici giorni fa è uscito il mio nuovo lavoro all’Incompiuta di Venosa, che trovate gratuitamente su YouTube. La verità è che la Basilicata è tutta da vedere e un posto solo è troppo poco.