La Basilicata è stata a lungo una terra “ignota” di cui si sapeva pochissimo. Per questo, è stata a volte relegata ai margini di una certa storiografia. Eppure, greci, romani, arabi, bizantini, normanni, svevi … hanno impresso qui le proprie indelebili impronte modificando, plasmando e arricchendo un tessuto sociale vivace e composito. La storia del sito di Serra di Vaglio, ad esempio, testimonia l’incontro tra culture osche, greche, etrusche e persino provenienti dall’est Europa. Un destino simile a quasi ogni sito lucano. Da Metaponto a Satrianum, da Venusia a Grumentun fino all’indimenticabile Matera, vicende e testimonianze straordinarie compongono un arazzo storico avvincente e condiviso. Tutto da scoprire, grazie all’estesa rete di musei regionali. A questo patrimonio inestimabile (alla portata di tutti e tutte) dedichiamo la copertina di oggi. E, nel farlo, non possiamo non partire da Dinu Adamesteanu, l’archeologo a cui – non a caso – è intitolato il museo archeologico nazionale della Basilicata a Potenza. È lui, infatti, il tessitore della rete di parchi archeologici lucani e la sua vicenda umana e la sua apolidia ne fanno un eroe da romanzo.
Da qui, giungiamo al Museo Archeologico Nazionale della Siritide, con la pregevole collezione del “pittore di Policoro” per poi condurvi a Matera, all’interno del Musma, il museo di scultura contemporanea. Perché la parola “museo” non significa solo “antico”ma si declina anche nei termini di modernità e futuro senza mai dimenticare la bellezza. Infine, vi porteremo a conoscere le iniziative culturali nei musei della Basilicata, nel nostro waynote. Con un’avvertenza: dopo averli visitati ci sentiremo più felici, più orgogliosi e, persino, “migliorati”