di Agnese Ferri
Dal 3 al 10 novembre Matera si riempie di cinema, di chi lo fa e chi lo studia, ne parla, lo guarda e lo ama. Nella città di Sassi arriva il Matera Film Festival, che quest’anno spegne cinque candeline ma è già adulto. Un festival dai mille linguaggi e che porta gente da tutto il mondo, distraendo la città dalla tentazione di farsi sonnacchiosa quando le giornate cominciano ad accorciarsi. Matera come crocevia internazionale del cinema, insomma: lungometraggi, cortometraggi, documentari, talk, masterclass, panel, ma anche intelligenza artificiale, gaming, comics, e il meglio del cinema italiano (dentro e fuori concorso). Opere che arrivano da tutto il mondo e una giuria nazionale e internazionale di tutto rispetto: Atom Egoyan, special guest dell’edizione 2024, è il presidente della giuria che valuterà i lungometraggi; per i corti c’è Donatella Finocchiaro, e ai doc Arsinée Khanjian. Torna anche Peter Greenway, che dopo il successo dell’edizione del Mff 2023 ha voluto esserci anche quest’anno. Tanti e tante altre, così tanti (e così imperdibili) che è meglio dare un’occhiata al programma: lo trovate qui, e l’appuntamento è al Cineteatro Guerrieri. È un festival che quest’anno vuole coinvolgere tutti, anche i più piccoli: sono diverse, infatti, le iniziative dedicate a loro e c’è un forte coinvolgimento delle scuole. E che addentra le radici nel territorio lucano, grazie alle partnership con Visioni Verticali di Potenza e il Marateale di Maratea, con gli appuntamenti a Ferrandina e Pomarico e le iniziative, partite già quest’estate, al Borgo La Martella. Perché il cinema e gli altri linguaggi che il Festival esplora appartengono a tutti e a tutte.
A raccontarci le novità di quest’anno è Nando Irene, direttore generale del Matera Film Festival.
Che linea avete scelto per quest’anno?
«Abbiamo voluto realizzare un festival diversificato. Siamo un festival transmediale, come lo definisce Silvio Giordano, il nostro direttore creativo. Abbracciamo diversi linguaggi: quest’anno sarà con noi il fondatore della Tetris Company, Henk Rogers, per i 40 anni di Tetris che si celebrano quest’anno. Abbiamo la collaborazione con il Lucca Comics, che è con noi già dal primo anno. Insieme a Fabio Viola, che fa parte del nostro comitato scientifico, vogliamo esplorare il legame tra il gaming e il cinema. Ci sarà anche “Mondo Tv”: sono stati loro a importare i cartoni animati giapponesi in Italia negli anni ’90. E avremo anche momenti dedicati alla letteratura».
Il cuore del Festival resta il concorso: com’è andata la partecipazione?
«Quest’anno sono arrivati quasi 500 film tra cortometraggi, lungometraggi e documentari. Sono stati selezionati 5 lungometraggi, 6 doc e 12 cortometraggi. Noi abbiamo scelto di valorizzare il cinema a tutto tondo, per cui abbiamo scelto di non impostare il bando intorno a un tema specifico. L’opera dev’essere stata realizzata entro un anno e mezzo dall’avvio del festival. Questo ci consente di aprirci al mondo: quest’anno, ad esempio, sono arrivati lungometraggi da Namibia, Portogallo, Iran…»
Avete scelto di indagare anche il filone della fiction.
«Apriamo con un evento dedicato a un’anteprima di “Un posto al Sole”, e in sala sarà presente parte del cast. Sempre in collaborazione con Rai Fiction, l’appuntamento dedicato alla serie “Malinconico – Avvocato d’insuccesso”, tratta dai libri di Diego De Silva. L’autore e parte del cast, tra cui Massimiliano Gallo, saranno con noi. Lunedì 4, inoltre, proietteremo le prime due puntate della nuova stagione di “The Bad Guy”, la serie evento diretta da due registi materani: Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi. Anche loro saranno in sala con noi, insieme ad alcuni attori e attrici della serie».
Siete già in grado di valutare l’impatto del Festival sul territorio?
«Noi cerchiamo di radicarci sul territorio non solo nei giorni del festival, ma nel corso dell’intero anno. Abbiamo progetti nelle periferie, come le proiezioni che si sono tenute quest’estate nel Borgo La Martella, ed entriamo nelle scuole. Abbiamo una collaborazione con 7 istituti scolastici di tutta Italia, e già solo le loro presenze (confermate) sono circa 400. A loro si aggiungono i membri della giuria popolare, che arrivano da diverse regioni. E poi i tanti appassionati, che hanno scelto di venire a Matera proprio per il Festival. Le strutture ricettive su questo registrano un cambiamento significativo, rispetto al trend usuale di novembre»
Ci racconta il legame tra il Festival e il Canada?
«La partnership con il Festival canadese Reelworld è un aspetto al quale teniamo molto. La collaborazione è nata grazie al nostro direttore artistico, Donato Santeramo, che ha origini lucane ma è docente in un’università del Canada. il festival è una realtà molto interessante: indaga le tradizioni e la cultura del popolo indigeno canadese, e ogni anno qui a Matera ospitiamo il regista e la troupe del film vincitore. La “costola canadese” fa parte della sezione fuori concorso “Matera for the world” e quest’anno si terrà a Ferrandina, il 7 novembre, insieme alla regista Shelly Niro con il suo film “Café Daughter”. Un altro modo con cui abbiamo scelto di aprirci al territorio circostante, e al mondo».
Avete supporto dagli enti regionali?
«Quest’anno siamo supportati dalla Regione Basilicata, dal Ministero della Cultura, dal Comune di Matera e dall’Arpab. Per il secondo anno è con noi anche la Bcc, Banca di Credito Cooperativo. Abbiamo anche un grande supporto da alberghi e ristoranti: strutture ricettive di alto livello che si mettono a disposizione con i loro servizi, perché credono in noi. C’è poi la collaborazione con la Lucana Film Commission. L’edizione di quest’anno, inoltre, è realizzata sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo».
Il Festival è attento anche alla sostenibilità?
«Il supporto dell’Arpab si declina anche attraverso talk e panel in cui l’ambiente e la sostenibilità saranno temi cardine. Inoltre, abbiamo abbattuto l’utilizzo della plastica; la carta che utilizziamo è riciclata e riciclabile al 100%; e anche i nostri manifesti, realizzati con l’IA da Silvio Giordano, sono studiati in modo da poter essere utilizzati anche nelle prossime edizioni. Così come i nostri gadget sono pensati per essere utili, in modo da ridurre al minimo la dispersione nell’ambiente».
Ne parlerete anche ai più piccoli.
«Sì. Tra i cartoni animati che faranno parte del festival quest’anno, ci sarà anche “Meteo Heroes” con il colonnello Andrea Giuliacci che interpreta sé stesso: un meteorologo e climatologo che in modo divertente riesce a far arrivare messaggi importanti anche ai bambini e alle bambine».
In una città in cui quasi tutto avviene in estate, perché la scelta di fare il festival a novembre?
«Si parla spesso di destagionalizzazione. Noi abbiamo scelto di farlo sul serio».
Che prospettive immaginate per il Mff?
«Vogliamo farlo diventare un festival internazionale. I riscontri ci sono già. Vogliamo continuare a lavorare in questa direzione e diventare un punto di riferimento».