di Agnese Ferri
Un festival per parlare del vizio capitale più sussurrato, condiviso, malcelato e pop che c’è: l’invidia. Osservata da un punto di vista (anche) sociale: come impatta su una comunità come quella lucana? Se lo chiede “Da zero a zero”, pensato e creato da una rete di associazioni e organizzazioni locali. Si parte il 17 giugno alle 18:30 con un’anteprima a Potenza, al MOON – Museo Officina Oggetti Narranti, per poi spostarsi a Matera il 22, dove l’appuntamento sarà al Museo Nazionale D. Ridola alle 9:30. A raccontarci come il festival si propone di spezzare il perpetuarsi delle «regole dei giochi a somma zero» è la giornalista Mariateresa Cascino, co-organizzatrice e curatrice del programma del festival insieme a Francesco Mongiello.
“Da zero a zero”, un festival sull’invidia sociale: è sicuramente un tema fuori dal comune. Come è nata l’idea?
«L’idea del Festival nasce da una chiacchierata tra Mariella Stella e Luca Iacovone (fondatori di CasaNetural, ndr), di ritorno da un convegno su sviluppo e Meridione, uno dei tanti incontri in cui si finisce a parlare di spopolamento e a dare colpe a Istituzioni, cittadini e mancate politiche di sviluppo. E subito l’idea ha trovato l’entusiasmo di alcune delle associazioni e organizzazioni locali coinvolte: Casa Netural, Matera Letteratura, Risvolta, Amabili Confini, Tam Tower Art Museum, Studio Antani, Generazione lucana, La Luna al Guinzaglio, Prime Minister Basilicata. Ci è sembrato urgente e necessario puntare i riflettori su questo sentimento universale e ambivalente, colorato di rabbia e risentimento, al quale nessuno è immune per capirne forme benigne e forme maligne».
Finora ci sono stati solo dei piccoli “spoiler” sul programma, che resta ancora una sorpresa. Tra le cose trapelate finora, c’è un reading poetico e un chit chat. Oltre alla poesia e al dialogo, quali altre forme d’arte possiamo aspettarci?
«Per esorcizzare l’invidia e con ironia verrà istallato il ChitChatAudio dei campanili, creato da Luca Acito di Studio Antani, strumento di indagine creato per stimolare dialoghi intimi e collettivi, posizionati per l’occasione nelle due città capoluogo, grazie al quale i cittadini potranno inviare, durante tutta la giornata, messaggi per sfogarsi, liberarsi di pesi e invidie, sfatare miti o rafforzare stereotipi nazionalpopolari. A questo si aggiungeranno altre installazioni artistiche per confessarsi e specchiarsi tra i vizi capitali e anche dispositivi speciali con cui guarire i pensieri cattivi nebulizzandoli. L’inconfessabile sentimento verrà poi scandagliato attraverso gli occhi dell’arte, del cinema, della religione e del teatro, della politica, dei social media, anche perché, essendo una forza che plasma il mondo, approfondiremo quali sono i miti, i rituali, i simboli e le conseguenze sociali, politiche ed economiche che genera. Proporremo anche un laboratorio di intelligenza spirituale per provare a elevarci attraverso il potere dell’emulazione e dell’ammirazione».
Lo start ufficiale è previsto a Matera il 22 giugno, ma già il 17 a Potenza ci sarà un’anteprima. Come mai questa scelta?
«Perché abbiamo voluto giocare sul campanilismo tra Matera e Potenza, mettendone in evidenza il lato grottesco generato dall’invidia di potere sui territori, ma soprattutto perché ci sono persone attive nel mondo culturale che hanno abbracciato come noi l’idea necessaria di accendere un faro su questo fenomeno per guardarci meglio dentro come comunità».
Tre buoni motivi per prendere parte a “Da zero a zero”?
«Per sperimentare un’esperienza nuova che può aiutare a sciogliere tabù indicibili e a comprendere che ci si può disintossicare dal veleno dell’invidia sociale attraverso discussioni, approfondimenti, performance ironiche e profonde, utili per disinibire comportamenti dannosi. Per vaccinarsi contro il pessimismo e il disfattismo, aiutando sé stessi a recuperare l’autostima e ad avvicinarsi a sentimenti benevoli di ammirazione molto più proficui per la salute e la felicità propria e degli altri. Per esercitare la curiosità e imparare qualcosa di nuovo, divertendosi con argomenti difficili e scomodi, per non invecchiare precocemente».
C’è qualcosa che non le ho chiesto, ma che è “autorizzata” a dirmi in questo momento?
«Ci saranno anche sorprese birichine con stand up comedian e sfavillanti Drug Queen».