C’è un filo rosso che unisce la Basilicata e la Transilviana. Ed è rosso davvero, visto che a legare le due regioni è la figura del Conte Dracula. A questo legame e alla figura del vampiro è dedicata la mostra-museo “Acerenza Dracula”, inaugurata il 15 giugno ad Acerenza e Ospitata nel Palazzo Glinni. E se in Romania il conte Vlad Tepes è considerato un eroe nazionale per aver difeso l’Europa cristiana dall’invasione turca, ben presto la sua storia si intreccia con la leggenda, complice anche la letteratura: il capolavoro di Bram Stoker ha reso il vampiro una figura pop.
Ma qual è la vera storia del conte? E come si intreccia con Acerenza? È a queste domande che la mostra si propone di dare una risposta. Lo fa attraverso bronzi, dipinti e documenti inediti, tra cui l’”Albero della famiglia Dragona”, che narra delle vicende dei Cavalieri del Drago, a cui Vlad Tepes apparteneva.
Il nome del celebre vampiro, Dracula, deriva proprio dalla parola romena “Draco”, drago. E nella città lucana è facile imbattersi in questi animali del mito, scolpiti perfino sulla facciata della grande cattedrale. Sono tracce del legame, oggi leggenda, tra Acerenza e la stirpe del Conte Vlad.
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