Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a Montemurro
Montemurro è un tranquillo borgo di 1.141 abitanti adagiato a 723 metri in posizione panoramica su pareti rocciose che scendono a capofitto fino al fondo valle. Parte del Parco Nazionale dell’Appenino Lucano Val D’Agri-Lagonegrese, il paese è incorniciato da frutteti, uliveti e vigneti, e tra le vie del borgo raccoglie le memorie del “poeta-ingegnere” Leonardo Sinisgalli (1908-1981), nativo di Montemurro.
1. Passeggiare attraverso il centro storico
Del centro storico di Montemurro non rimane molto, per colpa di un terribile terremoto del 1857 che lo rase al suolo, e in seguito per i danni riportati da una frana nel 1907 e dal terremoto dell’Irpinia del 1980. Nonostante tutto, il borgo sa essere ancora suggestivo con le sue chiese, le stradine e le case affiancate che si aprono su scorgi suggestivi della natura circostante e del vicino Lago del Pertusillo.
2. Scoprire l’arte dei graffiti polistrati
Lungo le strade di Montemurro scoprirete tanti graffiti disseminati in vari punti del borgo, più di 50 opere che rendono il paese un vero museo a cielo aperto. L’iniziativa nasce da un’idea di Giuseppe Antonello Leone, artista che nel 2003 ha fondato la Scuola del Graffito Polistrato, per tramanda l’antica arte del graffito ma reinterpretata con una nuova tecnica, basata sulla realizzazione di vari strati di malta colorata, su cui graffiare per creare l’opera. Tutti graffiti esposti in paese sono realizzati usando sabbie, colori e materiali locali.
3. Visitare la Casa delle Muse
La memoria di Leonardo Sinisgalli è ancora viva tra le vie di Montemurro. Potete conoscere meglio la storia e le opere del poeta presso la Casa delle Muse, cuore pulsante dell’attività della Fondazione Sinisgalli. Si trova proprio davanti alla casa dove nacque nel 1908, e all’interno presenta un’esposizione che racconta tutta l’opera di Sinisgalli con l’aiuto di testi memoriali e poetici, fotografie, oggetti personali e 70 volumi originali rari. All’interno si trovano anche la Biblioteca di Sinisgalli, con i suoi 4.000 libri e la sua macchina da scrivere, e una sala per le mostre temporanee.
4. Ammirare il Convento e la Chiesa Madre
Raggiungete la parte più alta di Montemurro per scoprire il Convento di Sant’Antonio da Padova, costruito nel 1635 e bellissimo con l’ampia facciata barocca e il chiostro decorato. Annesso all’edificio si trova anche la Chiesa Madre del borgo, che all’interno custodisce opere preziose come alcuni dipinti del Seicento e Settecento, un antico crocifisso ligneo e un gruppo scultoreo seicentesco.
5. Scoprire l’olio di Montemurro
Una delle maggiori specialità del borgo è la produzione di un pregiato olio extravergine d’oliva, tradizione antica testimoniata da diversi frantoi sparsi sul territorio, il più antico dei quali risale al XVII secolo. Dal 1914, l’Oleificio Cooperativo si occupa di radunare i produttori locali, e di valorizzare il caratteristico olio dal sapore delicato, fruttato ed erbaceo. Recentemente, l’Oleificio ha ottenuto la certificazione di IGP Olio Lucano sia per la molitura delle olive che per il confezionamento dell’olio.
6. Visitare i luoghi di Maria Padula
A Montemurro, è possibile ripercorrere – grazie a un percorso con mattonelle dotate di QR code – la vita, le opere e l’impegno politico della pittrice neorealista Maria Padula. Si tratta di una delle intellettuali più famose del secondo dopoguerra. Tra quadri, arte e le testimonianze di quanti l’hanno conosciuta, “I luoghi della pittrice” permette di fare luce sulla complessità dell’artista montemurrese e sullo stesso territorio della Val D’Agri all’interno di un “museo diffuso” e a cielo aperto che è lo stesso comune di Montemurro, tra le strade e i luoghi in cui Maria Padula posizionava il cavalletto e dipingeva.
7. Visitare la Chiesa della Madonna del Soccorso
A circa 1 km dal paese, dove sorge il cimitero comunale, si trova la bellissima Chiesa della Madonna del Soccorso. A rendere particolarmente suggestivo il complesso architettonico è la facciata frontale, maestosa e imponente. In realtà si tratta di una ricostruzione: la chiesa originale crollò completamente dopo il terremoto del 1857. All’interno è conservato un prezioso crocifisso del XV secolo.
8. Scoprire il Santuario di Maria Santissima di Servigliano
A 11 km dal borgo, in posizione panoramica sull’altopiano di Santo Jaso, si trova il Santuario di Maria Santissima di Servigliano, che prende il nome dall’omonima chiesa della contrada distrutta dalla frana del 1911. La nuova cappella di pietra e legno custodisce un crocifisso appartenente all’antica chiesa, un dipinto della Madonna e una statua che viene portata in processione dal santuario al borgo in occasione delle feste solenni dei secondi sabati di maggio e settembre.
9. Gita al lago di Pietra del Pertusillo
Poco fuori dal paese, il lago di Pietra del Pertusillo è il luogo perfetto per passare una giornata rilassante a contatto con la natura. L’invaso artificiale, nato dalla diga eretta per sbarrare il corso del fiume Agri, è circondato da boschi che si estendono fino alla riva. La bellezza del paesaggio naturale, la vegetazione fitta e l’ecosistema che si è venuto a creare hanno reso il lago una delle zone protette del Parco Nazionale dell’Appenino Lucano Val D’Agri-Lagonegrese. Le larghe sponde del lago si prestano a piacevoli passeggiate e sono attrezzate con diverse aree pic-nic.
10. Ammirare le riproduzioni dei pittori caravaggeschi nell’ex convento di San Domenico
Nell’ex convento di San Domenico, in piazza Giacinto Albini, si possono ammirare le riproduzioni fotografiche di tele realizzate tra il 1500 e il 1600 dagli artisti caravaggeschi di origine montemurresi Carlo Sellitto, Gian Giacomo e Anna Maria Manecchia. Si tratta di una mostra permanente in cui è possibile ammirare nella loro complessità i lavori di questi pittori, Le opere originali sono esposte, oggi, in musei e chiese napoletane.