Ugo Lo Pinto è un artista della luce, un artigiano della macchina da presa, un maestro del cinema e dell’immagine. Direttore della fotografia pluripremiato, con il film ‘Héliopolis’ rappresenta l’Algeria agli Oscar 2021, anche il documentario ‘Monk with a camera’ è selezionato agli Oscars nel 2015, mentre ‘The Family Whistle’ documentario sulla famiglia Coppola, è a Cannes nel 2016. Professore per diverse scuole di cinema, è stato docente all’Ecole de la Citè di Luc Besson a Parigi. E ha in cantiere diverse mostre fotografiche in giro per il mondo.
Definisci la Basilicata con 3 parole.
Se dovessi pensare a 3 parole per descrivere la Basilicata, mi riferirei ai tre elementi naturali dell’acqua, dell’aria e della terra. Sono secondo me le parole che meglio descrivono questa terra, perché sono gli elementi naturali di questa regione che si interscambiano in maniera magica. Chiunque attraversa o vive o passa un po’ di tempo in Basilicata vive questa presenza enorme di questa natura predominante che caratterizza la magia di questa terra.
E il lucano in un’unica parola?
Se dovessi descrivere il lucano, continuando con la stessa teoria degli elementi naturali, potrei associarlo al fuoco, che caratterizza l’energia dei lucani. Il lucano vero, il lucano medio è un uomo che, in quanto predominato da questa natura incombente, impara a rispettare la natura e vive in maniera sinergica con questi elementi naturali che lo circondano.
Quali sono le luci e i colori della tua terra che hanno influenzato la tua fotografia?
La Lucania la porto sempre nel mio lavoro, è qui che ho imparato ad apprezzare le atmosfere, i colori, il susseguirsi di colori e di emozioni, perché è una terra che ti dà tanto, è una terra che ti fa scoprire come i colori danzano tra di loro. E qui si vedono facilmente dei cieli in cui convivono i colori contrastanti che vanno dal giallo – rosso fino al blu, qui si impara proprio come i colori possono armonizzarsi tra di loro, ma non solo i colori le atmosfere.
Cosa porti di lucano in giro per il mondo?
Quando giro nel mondo, ciò che porto della mia terra e che ho imparato in questa terra è sicuramente il rispetto per la natura, perché da piccolo vedevo questa natura incombente sulla vita degli uomini, ma soprattutto qui ho imparato ad essere umile, ecco l’umiltà o il saper ascoltare lo porto sempre nel mio lavoro.
Hai vissuto diversi luoghi della Basilicata, in quale torneresti?
Si dice che si ritorna sempre nei luoghi in cui uno è nato, è cresciuto, è vissuto almeno i primi anni di vita. Il posto in cui hai imparato ad apprezzare la famiglia e determinati legami e le tue prime emozioni. Nonostante io giri il mondo, ho una mia base nel mio paese nativo. Ma diciamo che questa preferenza è legata solo al fatto che io sono nato lì ma onestamente, avendo girato tutta la Basilicata e avendo carpito da ogni paese una particolarità che mi affascina, sarei capace di vivere in qualsiasi paese lucano.
Che storia lucana racconteresti in un film?
Semplicemente passeggiando in questa terra, secondo me nascono nella propria fantasia delle storie che uno poi vuole raccontare, quindi ho tante tante storie che un giorno spero di poter raccontare. Raccontare la magia, raccontare la superstizione perché no, che ci caratterizza come popolo. Spero di poter riuscire prima o poi a dare il mio contributo per raccontare qualche carattere o caratteristica di questa terra.