Tradizione, qualità, creatività, inventiva: sono questi alcuni dei caratteri che contraddistinguono il popolo lucano; doti che trasmigrano facilmente dalle persone agli oggetti in uno scambio quasi simbiotico fatto di cura, rispetto e dedizione. In Basilicata, l’artigianato più autentico è, infatti, ancora vivo: non è omologato e ripetuto all’infinito sulle bancarelle di mercatini tutti uguali che si moltiplicano, svuotati di senso, ovunque nel mondo.
Piccoli oggetti plasmati da mani – molto umane – diventano veicoli di storia e di emozioni e accolgono gli odori, le asperità e le dolcezze della terra lucana. Noi di Wayglo, pur nell’infinita varietà di regali che è possibile scegliere nei 131 comuni della Basilicata, ne consigliamo 10 che riteniamo assolutamente imperdibili: chicche genuine di umanità, storia, cultura e bellezza. Di una cosa, poi, siamo assolutamente certi: dopo averli ricevuti, non saranno accantonati in un angolo e subito dimenticati; perché sono un atto d’amore e di cura. Verso gli altri e nei confronti di intere comunità.
Ecco 10 imperdibili doni made in Basilicata:
- I Timbri del pane
- Il cucù
- La pupa
- Le ceramiche della Bottega d’arte Pentasuglia
- I robottini della Robottega
- Il merletto di Latronico
- Il ciocco di Tommaso Schiuma
- Le ceramiche artistiche del Frantoio di Perna
- La lavanda di Lavello
- Le Arunde Lucane
1- I Timbri del pane
A Matera, la prima cosa che viene in mente è il profumo del pane. La sua fragrante croccantezza si sprigiona calda nella mente solo a evocarne il ricordo. Cosa c’è, quindi, di meglio che regalare un oggetto che a questo prodotto tanto amato è strettamente legato? Parliamo dei timbri del pane, usati anticamente dalle donne per riconoscere il proprio impasto, lavorato a casa, da quello delle altre famiglie: le forme di pane, infatti, erano cotte nei forni comuni di vicinato; “perderli” o vederseli trafugati era un contrattempo piuttosto diffuso. Lo stampo in legno con la propria effige diventava, quindi, uno strumento assolutamente necessario. E bellissimo.
2 – Il cucù
Amare è un sentimento strettamente legato al senso di protezione. Tuttavia, non sempre è possibile colmare le distanze necessarie ad abbracciare chi amiamo. Per questo, regalare un portafortuna è uno degli escamotage più apprezzati da fidanzati, amici e genitori. In Basilicata, arrampicandosi tra le viuzze dei Sassi, è facile imbattersi in un oggetto molto antico che fa andare in visibilio i più piccoli: è il cucù, un piccolo gallo in terracotta, colorato, caratteristico e fatto a mano. Conosciuto già nella preistoria, nel rinascimento ha assunto le sembianze di un fischietto molto curioso. Per ottenere il suono simile al verso del cuculo (di qui il nome…) si soffia sulla coda del gallo. Sono in molti a scommettere che questo oggetto allontani la sfortuna, al punto che, in passato, era tradizione murarne alcuni nei camini per allontanare gli spiriti maligni o regalarli ai bambini non ancora battezzati. Non solo: il cucù era anche un dono d’amore per la propria compagna.
3 – La pupa
Un altro oggetto che racconta la storia e la società tradizionale lucana è “la Pupa“. Si tratta di un oggetto in ceramica, coloratissimo, dalle fattezze di un’attraente fanciulla. Lo si trova nella Bottega di Mario Daddiego, a Matera. L’autore ha tratto ispirazione per questo simpatico oggetto dall’antica usanza contadina lucana di dare ai bambini del formaggio, a forma di animale, perché fosse usato come ciuccio durante lo svezzamento: leniva il mal di denti e, contemporaneamente, garantiva continue scorte di calcio…
4 – Le Ceramiche della Bottega d’arte Pentasuglia
Cartapesta, creta e ceramica sono i materiali con cui scenari della Basilicata o personaggi tipici della tradizione lucana, come il “monachicchio”, prendono forma nella bottega di Raffaele Pentasuglia, a Matera. Qui, tutto è magia e passione artigiana. La fantasia è di casa per oggetti che non sono mai banali e grazie ai quali sembra di poter attraversare i confini dello spazio e del tempo per ritornare bambini. E per regalare attimi d’infanzia a chi vogliamo. Inoltre, potrete trovare qui anche personaggi e oggetti deliziosi da posizionare sul presepe o sull’albero di Natale.
5 . I Robottini della Robottega
Uno dei regali più teneri da fare in Basilicata è il robottino della Robottega, a Matera. Queste creature dolcissime sono realizzate con materiali di recupero. Gli occhioni dolci dei robot ci guardano come fossero dotati di un’anima: ci si aspetta che, da un momento all’altro, possano prendere vita come moderni Pinocchio. Un regalo straordinario per i più piccoli e per tutti gli adulti che si ricordano di essere stati bambini. Per tutti gli altri, noi di Wayglo siamo certi che questi oggetti sapranno far riaffiorare il sapore antico di ricordi ed emozioni ormai dimenticate.
6- Il Merletto di Latronico
Leggero e impalpabile come pizzo è il merletto di Latronico, realizzato senza telaio con una tecnica di ricamo antichissima, corteggiata dagli stilisti dell’alta moda e da donne e uomini à la page. Eleganti e raffinati, questi merletti sono candidati a bene impalpabile dell’Unesco e ed è stato registrato un marchio collettivo di proprietà del Comune. Regalarli perché siano indossati o usati per abbellire gli spazi delle case di amici o parenti è come donare frammenti di sapiente arte tradizionale.
7 – Il ciocco di Tommaso Schiuma
Un regalo dalla Basilicata diverso dal solito, con un design moderno, sostenibile e accattivante, è Ciocco, il salvadanaio realizzato da Tommaso Schiuma e candidato al Compasso d’Oro, il più autorevole premio mondiale del design. Nel suo atelier “virtuale”, però, è possibile trovare anche altri oggetti – prodotti per lo più in legno ma anche in cemento e ferro – che traggono la propria linfa dalle tradizioni del territorio. Reinventate in chiave contemporanea.
8- Le ceramiche artistiche del Frantonio di Perna
L’olio lucano è una prelibatezza. Insignito dal marchio IGP, conquista tutti per l’originalità delle sue note aromatiche, specchio sincero della natura del territorio. A Campomaggiore, poi, si produce un extravergine che è considerato il “migliore olio della Basilicata prodotto in montagna”. Per omaggiare un prodotto così nobile, occorre un vestito all’altezza del contenuto: è proprio ciò che ha voluto fare il Frantoio di Perna. Qui, l’olio evo è posto in bottiglie in ceramica dipinte a mano da maestri lucani, con colori e armonie che reinventano e reinterpretano i paesaggi della Basilicata. Un regalo che sarà certo tra i più apprezzati.
9 – La Lavanda di Lavello
Un sacchetto al profumo di lavanda può vivificare i nostri armadi con aromi e ricordi buoni o può lasciarci scivolare con più grazia tra le soffici e accoglienti braccia di Morfeo. E non è un odore ad esclusivo appannaggio della Provenza. Anche in Basilicata, infatti, esiste una lunga tradizione legata alla coltivazione di questo fiore, in particolare a Lavello, presso il Bloom Essence of Nature. Qui, dall’inizio di giugno fino ad agosto, enormi distese viola possono accompagnare i nostri passi, suscitando emozioni di pace e armonia… che possiamo regalare – come un augurio di serenità – a quelli che più amiamo.
10 – Le Arunde Lucane di Franco Zaccagnino
Quaranta carte da gioco per raccontare la storia del territorio: queste sono le “Arunde Lucane” realizzate da Franco Zaccagnino. Quaranta segni di memoria collettiva costruiti ad arte a partire dalla combinazione armonica di tutte le parti della canna mediterranea (arundo-inis), specie diffusa in Basilicata. Federico II diventa così il re di denari; Carmine Crocco, il Generale dei briganti, è il cavallo di denari; Beatrice di Borgogna è, invece, la donna di coppe. Ogni partita a carte può diventare qualcos’altro: un gioco dell’oca che restituisce vicende e personaggi del territorio con mille incastri, ogni volta diversi, a seconda dell’immaginazione del momento.