Gli artisti, spesso, hanno la capacità di intravedere del potenziale lì dove il resto del mondo vede “spazzatura”. È stata ed è questa una delle tante abilità dimostrate da Margherita Albanese. Margherita nel suo laboratorio materano in via Rosario, al civico 48, raccoglie scarti ed oggetti in disuso per restituirli un’anima tutta nuova. E se non è uno “scarto” il protagonista di una sua opera d’arte lo è senz’altro il secondo tipo di materia prima di cui fa solitamente uso, ovvero il cosiddetto “materiale povero”.
La sua sensibilità nei confronti di ciò che eccede inevitabilmente da un ciclo di produzione iniziò nella marmeria di famiglia, osservando da dietro le finestre del reparto amministrativo degli scarti che in lei mossero un impulso creativo. Margherita che, oggi, può definirsi senza dubbio un’artista, utilizza esclusivamente materiali poveri come tufo, cartapesta, vetro e stoffa — non meraviglia la scelta del tufo, pietra identitaria della città di Matera, così come della cartapesta, a cui i maestri della città dei Sassi ricorrono per realizzare il noto e statuario Carro della Bruna.
Il luogo in cui le sue mani realizzano, anche su richiesta specifica del cliente, pezzi d’arte unici è un vero concentrato di meraviglie. Da Arterego si trovano borse e gioielli (ad esempio collane il cui prezzo oscilla tra i 30 e i 90 euro circa) raffinati, eccentrici ed artigianali, che ben si distanziano dagli accessori di uso comune per il forte contenuto artistico. Oltre agli accessori Arterego offre complementi d’arredo, come lampade, specchi e appendiabiti. Tra i manufatti a cui l’artista è più affezionata ci sono i mosaici.
Il mosaico ha dato a Margherita la spinta giusta per aprire un’attività tutta sua. È nel mosaico che trova massima espressione la filosofia alla base della sua arte, ovvero l’assemblaggio creativo di materiali di differente consistenza, colore e forma come tufo, pietre, bottoni, stoffe e metalli. Particolarmente apprezzati sono i mosaici in cui raffigura croci, icone sacre e immagini religiose, che riesce anche a rappresentare tramite altri metodi decorativi.
Arterego ha il merito di dare un secondo tempo a tecniche che hanno animato gli spiriti più creativi ed abili della comunità materana: la lavorazione del tufo e della cartapesta, il cucito e il ricamo.