Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a San Giorgio Lucano
Arroccato su un colle circondato dai calanchi, San Giorgio Lucano domina dai suoi 416 metri di altitudine la valle del Sarmento. Immerso nel Parco Nazionale del Pollino, il borgo è piccolo ma pittoresco e accogliente, custodisce edifici storici, chiese e santuari di grande fascino. È famoso per le sue Grotte, scavate nella roccia arenaria e appartenenti al geoparco del Pollino.
1. Scoprire le Grotte
La caratteristica di San Giorgio Lucano sono le Grotte, spazi scavati nelle pareti di roccia arenarie: qui venivano conservati tutti i prodotti ottenuti dall’agricoltura e dall’allevamento e si produceva e conservava il vino; oggi sono in fase di recupero per la stagionatura del formaggio, che grazie all’ambiente umido assume un sapore tutto particolare. Le grotte censite sono circa 1.200, e sono diffuse su tutto il territorio comunale, in particolare nelle contrade Casino, Fontana Vecchia, Calanchi, Selva Vecchia, Timpa e Crocicella; nelle ultime potrete ammirare imponenti grotte signorili con pregevoli portoni d’ingresso e decori in ferro.
2. Visitare la chiesa madre di San Francesco d’Assisi
La principale architettura religiosa di San Giorgio Lucano è la chiesa madre dedicata a San Francesco d’Assisi: risale al XVII secolo ed è l’unico esempio di chiesa della zona costruita con forma ottagonale inserita in una sorta quadrato, i cui quattro vertici corrispondono alla chiesa, al battistero e alle due cappelle. All’interno custodisce pregevoli affreschi ristrutturati nel tempo, mentre all’esterno colpisce il campanile a quattro piani che ospita il campanone del 1938.
3. Ammirare i palazzi del centro storico
Il centro storico di San Giorgio Lucano è un gioiellino tutto da scoprire. Tra i suoi vicoli suggestivi spiccano diversi palazzi nobiliari di varie epoche: palazzo Zito risale al XVII secolo, mentre palazzo Silvestri è del XVIII secolo. Interessanti da ammirare anche e palazzo La Canna, già appartenuta alla Certosa di Chiaromonte, Palazzo Carlomagno, che si trova in una traversa di Corso Garibaldi del 1826, e Palazzo Cuccaro in Corso Garibaldi, risalente ai primi del ‘900. Il più antico, invece, è Palazzo Lauria, che è stato costruito nel 1600.
4. Scoprire le particolarità storiche del borgo
Oltre ai palazzi nobiliari e alle Grotte, San Giorgio Lucano custodisce altre testimonianze preziose della sua storia antica, come l’affascinante Mulino del Sole, costruito prima del 700 e con ancora annessa l’antica fornace, o la così detta Fontana “vecchia”. Interessante da visitare anche la Cappella della Madonna delle Grazie: si trova nei pressi del paese, risale al 1770 e custodiva la statua lignea di San Giorgio prima che venisse trafugata.
5. Ammirare la Fontana “vecchia”
In una delle contrade più caratteristiche di San Giorgio Lucano, e all’ombra di un leccio secolare riconosciuto come albero monumentale, la Fontana “vecchia” è una preziosa testimonianza della manualità delle maestranze locali. Costruita nel 1700, è un grande esempio di ingegneria idraulica, e convoglia ancora oggi le acque di una preziosa sorgente. Durante un recente intervento speleologico, alle spalle del complesso della fontana sono emerse una serie di cavità sconosciute, ma evidentemente edificate dagli uomini del passato, come testimoniano anche costruzioni in muratura ritrovate all’interno dei cunicoli.
6. Assaggiare i sapori locali
La cucina di San Giorgio Lucano racconta l’anima contadina del borgo: i piatti tipici sono caratterizzati da preparazioni caserecce, soprattutto la pasta come i “frizzuli” conditi con la mollica, e da eccellenze lucane come il peperone crusco. Proprio loro sono le proposte più apprezzate de Il Caminetto, trattoria dall’atmosfera accogliente e informale specializzata nella gastronomia locale, servita in porzioni abbondanti e a prezzi contenuti. Ottima la pasta, gli antipasti di salumi e i formaggi locali.
7. Visitare il Santuario della Madonna degli Angeli
Immerso tra i calanchi, il Santuario della Madonna degli Angeli, conosciuto anche come Santuario del Pantano, è un luogo suggestivo che risale al 1650. La sua costruzione si deve al ritrovamento della statua della Madonna da parte di un gruppo di cacciatori (oggi purtroppo trafugata), mentre l’espansione del santuario e il campanile risalgono al 1750; in seguito vennero aggiunti anche alloggi per ospitare pellegrini e forestieri. L’interno del santuario è molto bello, con la cappella barocca in cui è racchiuso l’altare e le pareti decorate da affreschi seicenteschi, e proprio qui si svolge la festa patronale della Madonna del Pantano ogni seconda domenica di maggio.
8. Partecipare al Gioco della Falce
La Pro Loco di San Giorgio Lucano ha mantenuto viva una tradizione che racconta la vocazione contadina del borgo. È il Gioco della Falce, evento in cui viene rievocato il rito della mietitura e in particolare la danza della falce: un attore impersona il capro con due mazzi di spighe tra le labbra, la pelle di capro sulla schiena e due falcetti in testa rappresentanti le corna. Al suono della zampogna, i contadini falciano il grano e accerchiano il capro, che alla fine viene simbolicamente ucciso. Le donne, nel frattempo, raccolgono e legano i fasci di grano. Per la sua particolarità, il Gioco della Falce è ritenuta una delle massime espressioni della civiltà contadina.
9. Fare acquisti al Salumificio San Giorgio Lucano
Per portare a casa con voi un po’ di gusto di San Giorgio Lucano fate una sosta al Salumificio San Giorgio Lucano e fate scorta di eccellenti salumi artigianali realizzati senza aggiunta di OGM, glutine, lattosio e allergeni. A rendere speciali i prodotti del salumificio è l’utilizzo di animali cresciuti nella purezza della natura del Pollino, e materie prime locali interamente naturali, come il peperone della Basilicata e erbe spontanee tra cui finocchietto e coriandolo. Da non perdere, tra le varie proposte, il cuore lucano e la lusinga lucana.
10. Scoprire il progetto di recupero delle razze autoctone
A proposito di carne e salumi, il comune di San Giorgio Lucano si sta impegnando in un progetto di recupero di razze autoctone rare e in via di estinzione, tra cui il maiale nostrano, la tacchinella nostrana e la cenerina lucana. L’idea è quella di dare il via a un allevamento di animali cresciuti nella natura che circonda il borgo, per iniziare a produrre localmente carni rare da fare degustare ai visitatori che arrivano a San Giorgio Lucano.