Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a San Martino d’Agri
Piccolo borgo di circa 700 abitanti, San Martino d’Agri è il cuore del Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese dato che più del 90% del suo territorio rientra nell’area protetta. Il paese domina la natura dai 666 metri di altitudine del colle su cui sorge, e accoglie il visitatore con cultura, tradizioni e ritmi slow.
1.Passeggiare nel centro storico
Camminando tra la fitta rete di vicoletti del centro storico si rimane affascinati da ogni angolo del centro storico di San Martino d’Agri. Piazza Plebiscito è il cuore del paese, salotto del borgo e luogo dedicato alla memoria dei caduti della I e II Guerra Mondiale. Proseguendo la passeggiata si incontrano tanti portoni in pietra e marmo e antichi edifici nobiliari, come Palazzo Sifola: il palazzo baronale del XVI secolo, che sorge sul punto più alto del paese, comprende la torre dell’orologio, in cima a cui si trova un belvedere con binocolo per osservare il panorama. Di grande valore anche Palazzo de Pierro, con il suo portone monumentale in marmo.
2. Visitare il Convento di San Antonio
In Largo Marconi, una piccola piazzetta caratteristica del centro storico, si affaccia il Convento San Antonio, una delle architetture più notevoli San Martino d’Agri. Costruito nel 1512, il complesso ospita preziose opere d’arte, tra cui il ciclo di affreschi che decora il chiostro, realizzati nel 1743 da Pietro Giampietro da Brienza. Nell’annessa Chiesa di San Francesco, invece, sono conservati un dipinto del Pietrafesa, alcune preziose opere pittoriche, in particolare una pala d’altare del XVI secolo e un polittico del 1538, e un coro ligneo di grande valore.
3.Visitare la Casa-Museo di Vincenzo Marinelli
L’Associazione Culturale Vincenzo Marinelli si è impegnata per far nascere a San Martino d’Agri un piccolo spazio espositivo: è la Casa – Museo dedicata al pittore Vincenzo Marinelli. L’impegno dell’associazione ha portato alla raccolta di una serie consistente di opere dell’artista, ma anche di oggetti che raccontano la cultura e la storia locale attraverso varie forme d’arte. Il museo è un’occasione preziosa di imparare a conoscere il patrimonio storico e artistico locale.
4.Visitare il Santuario della Madonna della Rupe
Poco fuori dal paese, sul Monte Raparello, il Santuario della Madonna della Rupe è un luogo di pace a cui i paesani sono fortemente legati. Interamente in pietra, il Santuario ospita la statua della Madonna per tre mesi l’anno: a maggio viene portata sulla cima del monte per 7 km, accompagnata dalle donne che portano la “centa” sul capo, una gabbia di candele con all’interno alcune immagini sacre. Ad agosto, la statua viene ricondotta in paese con un’altra processione.
5. Fare birdwatching
Se amate la natura, e in particolare ammirare gli uccelli nel loro habitat naturale, San Martino d’Agri presenta eccellenti opportunità per fare birdwatching. Il territorio comunale è attrezzato con capanni per l’osservazione dell’avifauna e delle specie svernati, tra cui spiccano razze come il Capovaccaio, il Nibbio reale, il grifone, la cicogna nera, il lanario, l’aquila reale. Inoltre, percorrendo i sentieri natura attrezzati, è possibile osservare anche più di 50 specie di orchidee selvatiche oltre e alcune colonie di anfibi e rettili quali ululoni e salamandre.Sul Monte Raparello è anche presente l’unico AREN (Aree rilevanza erpetologica nazionale) della regione Basilicata.
6. Fare torrentismo nel fiume Agri
La presenza del fiume Agri permette a chi visita San Martino d’Agri di vivere tante attività outdoor elettrizzanti. Per esempio, è possibile praticare il torrentismo, approfittando delle acque di uno dei quattro grandi fiumi lucani che scorrono in tutto il territorio comunale. Nei dintorni del fiume, inoltre, sono presenti diversi torrenti che danno vita a cascate di grande fascino, e si trovano anche decine di sorgenti che, in alcuni casi, creano delle vere e proprie oasi naturalistiche tutte da scoprire.
7. Ammirare il murales in piazza del Plebiscito
Dal 19 giugno 2022 anche San Martino d’Agri ha il suo murales. Inaugurata di recente, l’opera d’arte è stata fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale di San Martino d’Agri e dall’Associazione Culturale Vincenzo Marinelli per valorizzare il borgo, ed è stata realizzata dall’artista argentino Guido Palmadessa. Il murales rappresenta due volti, un anziano che simboleggia la memoria storica e le esperienze del passato, e un giovane che invece racchiude nel suo sguardo tutta la speranza del futuro.
8. La Murgia di Sant’Oronzo
La Murgia di Sant’Oronzo si trova a 10 km dal borgo ed è uno degli angoli più bello del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Il sito si estende per circa 5.361 ettari e comprende una lecceta secolare, che si attraversa prima di giungere in cima, e i balzi di Sant’ Oronzo, spettacolari pinnacoli conglomeratici alti più di 100 metri che si sono fermati nei secoli per effetto dell’erosione del fiume Agri. Sempre il lavoro costante del fiume e degli agenti atmosferici ha creato anche una spettacolare gola che ricorda i grandi canyon americani.
9. Praticare Trekking e MTB
Per valorizzare la preziosa natura che circonda San Martino d’Agri, il comune ha intrapreso da anni una politica di manutenzione dei sentieri e dei vecchi tratturi per offrire ai visitatori dei percorsi attrezzati da poter percorrere a piedi o in MTB. I sentieri si snodano dalla Murgia fin su al Massiccio del Raparo, passando per il monte Raparello e l’Abbazia di Sant’Angelo, in un percorso molto suggestivo attraverso i panoramici unici del Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.
10. Partecipare alle feste tipiche
San Martino d’Agri è conosciuto per il suo particolare carnevale, uno spettacolo di strada caratterizzato dalla figura dei Mesi, personaggi interpretati da attori che mettono in scena i problemi relativi al periodo dell’anno che rappresenta e il rapporto degli uomini con quel particolare mese, tramite balli, scenette e gag divertenti. Di grande fascino anche la festa dei Fuochi di San Giuseppe: il 19 marzo, in occasione della festa del santo, tutto il paese si accende di falò giganti, un antico rito propiziatorio per il passaggio dall’inverno alla primavera.